Cani da ricerca in superficie: intervista all’Associazione Nazionale Carabinieri Cinofili. Intervengono nelle situazioni piรน critiche, salvano vite umane, mettendo a repentaglio la loro e quella del conduttore che li affianca nelle missioni. I cani da soccorso, da cani da ricerca in superficie, molecolari sono eroi senza maschere nรฉ mantelli. Con il loro fiuto eccezionale e una preparazione meticolosa che fa dell’animale un soccorritore esperto, questi cani danno un contributo inestimabile nei salvataggi.
Ricevono addestramenti specifici affinchรฉ possano operare al meglio delle loro capacitร , sfidando rischi e pericoli per ottimizzare le tempistiche delle procedure di intervento e aumentarne il tasso di successo. Identificano dispersi e vittime di cataclismi, mettendo a frutto gli insegnamenti appresi in un percorso impegnativo in termini di formazione e tempo.
Come potrebbe non esserlo d’altronde. A loro affidiamo un compito delicatissimo, che fa realmente la differenza in quella sottile linea di demarcazione tra notizie di sciagure e traguardi. Noi di Vita da cani vogliamo raccontarvi proprio di ciรฒ che c’รจ dietro le operazioni di salvataggio e per farlo abbiamo contatto il coordinamento dei Cinofili dell’Associazione Nazionale Carabinieriย (ANC).
Alessio Giani, responsabile regionale delle unitร cinofile cani da ricerca in superficie dell’ANC Toscana, ci introduce in questo mondo, offrendoci uno sguardo dettagliato sul lavoro svolto dal personale specializzato e quadrupedi che orgogliosamente fanno parte dell’Associazione Nazionale Carabinieri.
Cani da ricerca in superficie: le specializzazioni cinofile dell’ANC
L’Associazione Nazionale Carabinieri vanta una lunga e prestigiosa storia, narrata anche dal servizio che le sue unitร cinofile presta. Tre sono le specializzazioni cinofile di cui dispone l’ANC: cani molecolari, cani da ricerca in superficie e cani da ricerca su macerie. Le unitร sono costituite da volontari, che ricevono un addestramento qualificato di altissimo livello e possono lavorare in simbiosi se la situazione lo richiede.
Come funziona l’addestramento
L’addestramento รจ la base di ogni intervento e ha come presupposto la motivazione nel cane,ย che riceve un premio a esercitazione conclusa: “Definito il conduttore lโindividuo che solitamente corrisponde al proprietario del cane e che conduce lo stesso nella formazione, cosรฌ come negli interventi reali si individua il figurante come la persona con specifiche competenze che in fase addestrativa simula la persona dispersa; si eseguono sessioni di lavoro in cui al cane si associa al ritrovamento del figurante un premio, che viene solitamente ottenuto da questโultimo e puรฒ essere un gioco, cibo o piรน raramente una gratificazione โsocialeโ.
In ogni sessione il cane รจ spronato a utilizzare i suoi sensi, ma il piรน evoluto รจ senza dubbio l’olfatto: “Si parla a tal proposito di teleolfatto (percezione dellโodore nellโaria) e megaolfatto (naso a contatto con la traccia)”.ย
La formazione mira a “due finalitร complementari: da un lato si lavora per alzare la motivazione del cane, affinchรฉ questo lo aiuti a perseverare in termini tempo di lavoro, di fatica, di autonomia, di capacitร di sottrarsi a distrazioni e difficoltร da superare affinchรฉ il figurante (=disperso) venga trovato; dallโaltro si intercettano piรน esperienze possibili da riversare sul cane, con un approccio positivo, utili per fargli superare situazioni altrimenti per lui estranee. Il conduttore, parallelamente, deve acquisire la capacitร di leggere i segnali che gli vengono restituiti dal cane, intersecarli con i fattori esterni, quali la morfologia del terreno, la direzione del vento e altri elementi a lui noti, per definire la strategia migliore affinchรฉ si ottimizzi il rendimento del binomio uomo-cane, alzando cosรฌ la probabilitร di successo nella bonifica dellโArea assegnata”.
Quanto dura l’addestramento
L’addestramento di un cane da ricerca in superficie ha una durata variabile: “Necessita mediamente 18/24 mesi per lโaddestramento; il tempo complessivo รจ influenzato da vari fattori come ad esempio la razza, le qualitร innate del cane intese come caratteristiche individuali, le competenze del conduttore, il tempo investito nellโaddestramento”.
Cani da ricerca in superficie: taglia, razze, caratteristiche
I cani da ricerca in superficie che entrano in azione hanno un profilo predefinito. Volendo riassumere, queste sono alcune caratteristiche che si riscontrano in un cane da ricerca dell’ANC:
- taglia media o medio grande “in cui il rapporto peso-muscolatura รจ a favore dellโattivitร stessa”
- esemplare di razza come Pastore Tedesco, Pastore belga, Golden Retriever, Collie e Border Collie. Queste sono le razze piรน utilizzate, ma Giani puntualizza che “anche i meticci possono avere un ruolo di primo ordine in questo tipo di attivitร ”
- etร minima di 18 mesi, salvo deroghe, in ANC
Tutti i cani da ricerca in superficie possono operare negli anni fin quando lo stato di salute lo consente. Ogni caso รจ valutato singolarmente per questo motivo non esiste un’etร “da pensionamento”. Bisogna tener conto di piรน componenti.
Anche nella bonifica del territorio รจ difficile quantificare un tempo di attivitร oltre il quale il cane deve fermarsi per riposare. La salute dell’animale รจ fondamentale e spetta al conduttore monitorarla nelle ricerche in cui รจ coinvolto, comunicando all’UCL (Unitร Comando Locale) eventuali pause e richiedendo l’intervento di un’altra squadra.
Cani da ricerca in superficie: la testimonianza di chi si forma per prestare soccorso
Si parla ancora troppo poco del ruolo portante delle unitร cinofile di soccorso e di come ogni ricerca avrebbe potuto avere un esito diverso se l’unitร di riferimento non fosse scesa in campo all’arrivo della chiamata.
La loro formazione, il loro impegno, i loro sacrifici non possono essere ricompensati con delle semplice parole, ma se oggigiorno intere famiglie hanno potuto ritrovare i loro cari e riabbracciare gli scomparsi il merito รจ di una sinergia di forze che fa del binomio uomo-cane un’arma vincente.
Le unitร cinofile dell’ANC mettono il proprio tempo e la propria passione a servizio della comunitร perchรฉ di volontari si tratta, persone (stra)ordinarie che aiutato altre persone.
Maddalena, conduttrice in formazione del nucleo 18 di Pontedera dell’ANC assieme alla sua Elettra, al marito Marco e a Maverick entrambi giร operativi, riassume questo concetto in una frase che, pronunciata da chi questo settore lo conosce dall’interno, assume ancora piรน significato:
Facciamo tutto questo con la speranza di poter dare delle speranze”