Vietato vendere cani nei negozi: in Spagna è legge. A partire dallo scorso lunedì 30 settembre, la Spagna ha introdotto un’importante normativa che vieta la vendita di cani, gatti e furetti nei negozi. Questa misura fa parte della nuova legge sulla Protezione dei Diritti e del Benessere degli Animali, entrata in vigore ufficialmente il 29 marzo 2023 e con disposizioni applicabili sei mesi dopo. Le sanzioni per chi viola queste norme sono severe, con multe che vanno da 50.000 a 200.000 euro, a seconda della gravità della violazione.
Il quadro normativo e le implicazioni
La legge stabilisce che soltanto gli allevatori autorizzati e registrati possono continuare la vendita di cani, gatti e furetti. Questo processo deve essere accompagnato da un contratto di vendita formale e gli animali devono essere consegnati in ottime condizioni di salute, con tutti i trattamenti sanitari necessari per la loro età e specie. Inoltre, la vendita deve essere notificata al Registro degli Animali da Compagnia entro tre giorni lavorativi dall’avvenuta transazione. Per quanto riguarda i cuccioli, la normativa impone che cani e gatti debbano avere almeno due mesi di vita al momento della vendita, purché nati in un allevamento dichiarato. Un aspetto cruciale di questa legge è il divieto di esporre animali nei negozi al pubblico. Questa misura è stata introdotta con l’intento di prevenire l’acquisto impulsivo, che spesso porta all’abbandono degli animali o a situazioni di maltrattamento.
Vietato vendere cani nei negozi: in Spagna è legge: l’opinione degli esperti del settore
Eduardo Diaz, veterinario ed esperto allevatore, ritiene che queste nuove regole possano migliorare il processo di adozione e vendita degli animali. “Queste misure evitano gli acquisti compulsivi e possono consigliarti quale cane è più adatto. Perché se lo compri per estetica, vedendo un cucciolo molto carino, può darsi che il suo carattere da grande non sia quello che ti aspettavi”, ha dichiarato Diaz in un’intervista. Tuttavia, non tutti condividono questo entusiasmo. Óscar Campos, titolare di un negozio di animali a Madrid, ritiene che il divieto possa rappresentare una complicazione per chi desidera acquistare un cucciolo: “Non tutti hanno la possibilità di recarsi in un centro di allevamento, quindi diventa qualcosa di più complicato”.
Le sfide future: evitare il mercato nero
Mercedes Ortola Seguí, avvocato specializzata in protezione animale, ha espresso preoccupazioni riguardo a possibili ripercussioni legate al mercato nero degli animali. Il timore è dunque che il divieto, se non adeguatamente monitorato, possa incentivare le vendite clandestine. Il governo spagnolo, attraverso il Ministero dei Diritti degli Animali, ha ribadito che le sanzioni raccolte saranno destinate a programmi di protezione e assistenza per gli animali abbandonati o maltrattati. Questa iniziativa mira non solo a tutelare gli animali da compagnia, ma anche a promuovere una cultura di adozione responsabile.
La nuova legge spagnola rappresenta un passo importante verso una maggiore tutela del benessere animale. Se da un lato ridurrà il numero di acquisti impulsivi, dall’altro resta da vedere come il mercato si adatterà a queste restrizioni e quali saranno le strategie messe in atto per combattere il traffico illegale di animali. La speranza è che, con un’applicazione rigorosa della normativa, si possa creare un ambiente più sicuro e controllato per gli animali domestici, favorendo una maggiore consapevolezza tra i futuri proprietari.