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Pastore Tedesco: origini, caratteristiche e personalità di un cane dalle risorse straordinarie

Il Pastore Tedesco, una delle razze canine più iconiche al mondo, è conosciuto per la sua intelligenza, la sua lealtà e la sua versatilità. In questo articolo, esploreremo le origini della razza, le sue caratteristiche fisiche e psicologiche, la salute generale e i molteplici impieghi sociali che rendono il Pastore Tedesco un amico insostituibile in molte situazioni.

Pastore Tedesco: le origini

Le radici del Pastore Tedesco affondano nel XIX secolo, quando il capitano Max von Stephanitz, un ufficiale dell’esercito tedesco, decise di creare una razza di cani da pastore ideale. Il suo obiettivo era quello di ottenere un cane che combinasse la forza, l’intelligenza e la resistenza fisica necessarie per gestire il bestiame nei pascoli tedeschi. Nel 1899, von Stephanitz fondò il Verein für Deutsche Schäferhunde (Club per il Pastore Tedesco), e il suo primo Pastore Tedesco, Hektor Linksrhein, divenne il progenitore della razza. Da allora, il Pastore Tedesco ha guadagnato una notevole popolarità in tutto il mondo grazie alle sue straordinarie qualità. Sin dalle sue origini, il Pastore Tedesco ha saputo dar prova del suo notevole talento nell’individuare gli aggressivi chimici gassosi, nel ruolo di soccorritore e come cane da guardia, così come in molte altre attività.

Caratteristiche fisiche del Pastore Tedesco

Il Pastore Tedesco è un cane di taglia grande, con un corpo muscoloso e slanciato. La sua testa è proporzionata al corpo, con il muso allungato e le orecchie dritte. Gli occhi sono di forma ovale e di colore scuro, e riflettono la sua spiccata intelligenza e la sua attenzione. La razza ha un mantello doppio, con un pelo esterno resistente e un sottopelo più morbido. I colori più comuni del mantello sono il nero e il focato, ma possono anche variare. Il peso può variare, nel maschio, dai 30 ai 40 kg. mentre nella femmina va da 22 a 32 kg. L’altezza del maschio va da 60 a 65 cm., quella della femmina da 55 a 60.

Pastore tedesco
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Pastore Tedesco: personalità e temperamento

Una delle caratteristiche più affascinanti del Pastore Tedesco è il suo temperamento equilibrato. Questi cani sono noti per essere leali, coraggiosi e altamente addestrabili. Sono fedeli al loro proprietario e alla loro famiglia, e molto affettuosi. Ciò li rende eccellenti cani da compagnia e da guardia. Inoltre, il Pastore Tedesco è estremamente intelligente e desideroso di apprendere. La sua intelligenza lo rende ideale per una vasta gamma di compiti e impieghi, rendendolo una delle razze più versatili. È un cane pieno di vita che detesta la solitudine  ama profondamente la compagni dei suoi familiari.

Salute del Pastore Tedesco

Il Pastore Tedesco è generalmente una razza robusta e sana, ma come tutte le razze, può essere suscettibile ad alcune condizioni mediche. Alcuni dei problemi di salute più comuni nei Pastori Tedeschi includono la displasia dell’anca e del ginocchio, l’artrite, la mielopatia degenerativa, la torsione gastrica e alcune malattie ereditarie. La corretta alimentazione, l’esercizio regolare e le visite veterinarie preventive sono fondamentali per mantenere in ottima salute il Pastore Tedesco. È anche importante evitare l’eccesso di peso, poiché il sovrappeso può aumentare il rischio di problemi articolari.

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Come sempre si raccomanda di rivolgersi ad allevatori professionisti e responsabili. Questa razza necessita di attività fisica costante e di un’adeguata alimentazione. Il pelo va spazzolato con costanza.

Gli impieghi del Pastore Tedesco

Tra le caratteristiche più sorprendenti del Pastore Tedesco c’è senza dubbio la sua capacità di svolgere una vasta gamma di impieghi, spesso di straordinaria utilità sociale. Questi cani sono stati addestrati e utilizzati in molte professioni diverse, sfruttando al meglio le loro abilità. Esaminiamone alcune.

  1. Cane per ciechi. I Pastori Tedeschi sono stati addestrati con successo per assistere le persone cieche. Grazie alla loro intelligenza e alla loro abilità nell’obbedire ai comandi, questi cani sono in grado di guidare con sicurezza le persone attraverso le strade, evitando ostacoli e segnalando pericoli.
  2. Cani da macerie. Durante situazioni di emergenza, come terremoti o disastri naturali, i Pastori Tedeschi vengono spesso utilizzati come cani da macerie. La loro capacità di rintracciare persone sotto le macerie è straordinaria, e sanno spesso essere fondamentali per il salvataggio delle vite umane.
  3. Cani da salvataggio in mare. Grazie alla loro resistenza fisica e alla loro forza, vengono addestrati anche come cani da salvataggio in mare. Sono in grado di nuotare per lunghe distanze e possono aiutare a salvare persone in difficoltà nelle acque agitate.
  4. Cani poliziotto. I Pastori Tedeschi sono spesso utilizzati nelle forze di polizia di tutto il mondo. La loro capacità di apprendimento rapido, il loro olfatto sviluppato e la loro determinazione li rendono eccellenti per il lavoro di ricerca di droghe, esplosivi e persone scomparse.
  5. Cani da pet therapy e soccorso emotivo. Oltre ai compiti più tradizionali, sono anche impiegati come cani per la pet therapy e soccorso emotivo. La loro presenza amorevole e la loro connessione con le persone possono aiutare a migliorare il benessere mentale di chi ne ha bisogno.

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Il Pastore Tedesco al cinema

Oltre ai mille impieghi di cui sopra, è ampiamente utilizzato anche in campo cinematografico. Numerosi sono esemplari divenuti celebri in TV e al cinema. Ricordiamone alcuni.

Rin Tin Tin

Nato a Lorena il 10 settembre 1918 e morto a Los Angeles il 10 agosto 1932, chiamato anche Rinty è un celebre pastore tedesco protagonista di molti film, serie televisive , fumetti e fiction per ragazzi prodotte soprattutto negli USA fra gli anni Venti e gli anni Cinquanta.

Zanna Bianca

Zanna Bianca è un film del 1973 diretto da Lucio Fulci. Ha avuto un seguito nel 1974, intitolato Il ritorno di Zanna Bianca. Nel film, ispirato al romanzo di Jack London, c’è Buck, pastore tedesco che viene liberato dal giogo di un uomo spietato che lo frustava perché tirasse slitte cariche di legna.

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Un poliziotto a 4 zampe

Un poliziotto a 4 zampe (K-9) è una commedia poliziesca. Uscito nel 1989 e interpretato da James Belushi con al suo fianco il cane poliziotto di nome Jerry Lee, il film ha avuto due sequel: Un poliziotto a 4 zampe 2 e Un poliziotto a 4 zampe 3.

Il Commissario Rex

Il commissario Rex è una serie televisiva poliziesca austriaca e tedesca che racconta le indagini della squadra omicidi di Vienna, nell’ambito della quale i poliziotti possono contare sullo straordinario apporto di Rex, pastore tedesco dalle incredibili capacità nel ricercare persone, indizi e nel  salvare vite umane.

In conclusione, il Pastore Tedesco è una razza canina straordinaria che ha dimostrato la sua versatilità e utilità in una vasta gamma di impieghi sociali. Le sue origini risalgono al XIX secolo, quando fu creato per essere un cane da pastore ideale, ma da allora ha dimostrato di essere molto di più. Con il suo temperamento equilibrato, la sua intelligenza e la sua lealtà, il Pastore Tedesco è diventato un amico insostituibile per molte persone in tutto il mondo, sia come compagno a quattro zampe che come aiuto in situazioni di emergenza, dimostrano costantemente tutto il suo valore e tutta la sua dedizione all’amico uomo.

Uva al cane: sì o no?

Uva al cane: sì o no? Settembre, mese di vendemmia, si appresta a portare sulle nostre tavole, un frutto davvero prelibato e gustoso: l’uva. Ricca di antiossidanti, vitamine e minerali, è un vero toccasana per il benessere generale delle persone. Ma le sue numerose proprietà benefiche sono salutari anche per i nostri amici a quattro zampe? Il cane può mangiare l’uva?

L’incognita sulla tossicità

Mentre l’uva e la sua equivalente essiccata, l’uvetta o uva passa, sono spesso considerate salutari per gli esseri umani, la situazione è completamente diversa quando si tratta dei nostri amici pelosi. Un fatto allarmante è che la tossicità dell’uva nei cani è ben documentata, ma non si conosce ancora la causa esatta. Esperti del settore hanno infatti avanzato diverse ipotesi riguardo all’origine dell’avvelenamento associato all’uva. Alcuni studiosi hanno indicato la possibilità che la contaminazione possa derivare dalla presenza di muffe, metalli pesanti o sostanze chimiche usate come pesticidi. Altri hanno avanzato l’idea che la causa potrebbe essere intrinseca all’uva stessa, magari correlata a livelli elevati di vitamina D o alla presenza di acido tartarico. Tuttavia, nessuna di queste teorie ha ricevuto a tutt’oggi una conferma definitiva.

Uva al cane: sì o no? Gli effetti tossici

L’ingestione di uva o uvetta può provocare una serie di sintomi spiacevoli nei cani, tra cui:

  • Vomito
  • Diarrea
  • Dolore addominale
  • Perdita di appetito
  • Letargia
  • Aumento della sete e della minzione

In casi più gravi, l’ingestione di uva potrebbe portare a insufficienza renale acuta, una condizione potenzialmente letale.

Uva al cane: sì o no?
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I tipi di uva pericolosi per il cane

I tipi di uva che sono considerati pericolosi per il cane includono:

Uva bianca. Questa è l’uva comune che troviamo nei supermercati ed è pericolosa per il cane.

Uva rossa. Anche l’uva rossa è dannosa per i cani e dovrebbe essere evitata.

Uva senza Semi. Le varietà di uva senza semi, come l’uva passa e il ribes, sono altrettanto pericolose. Queste uve hanno una concentrazione di sostanze tossiche più elevata perché l’essiccazione riduce drasticamente il loro contenuto d’acqua.

Prodotti a base d’uva. Oltre all’uva fresca, anche i prodotti a base d’uva come il vino e il succo d’uva sono considerati velenosi per il cane, in quanto possono contenere una concentrazione significativa di sostanze tossiche per la sua salute.

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Prevenzione e precauzione

La tossicità dell’uva per il cane è ancora oggetto di ricerca e non è ancora del tutto compresa. Non si conosce con certezza il motivo per cui alcuni animali potrebbero reagire negativamente all’ingestione di uva, mentre altri potrebbero tollerarla senza troppi problemi e per questo motivo, quando si tratta di uva e uvetta, è meglio essere sempre molto prudenti.

La prevenzione resta fondamentale. Ecco alcune linee guida essenziali per proteggere il nostro cane:

  1. Evitiamo l’accesso all’uva e all’uvetta
    Manteniamo questi frutti fuori dalla portata del cane, assicurandoci che siano conservati in luoghi inaccessibili per evitare incidenti.
  2. Educhiamo i nostri familiari alla sicurezza alimentare
    Insegniamo ai membri della famiglia, in particolare ai bambini, a non offrire uva o uvetta ai cani e a non lasciarli gironzolare vicino a tali alimenti.
  3. Monitoriamo il comportamento del cane
    Nel caso sospettassimo che il cane abbia ingerito uva o uvetta, cerchiamo immediatamente assistenza veterinaria. Il riconoscimento precoce dei sintomi è cruciale per prevenire complicazioni.

Randagismo e adozioni: tutti i dati regione per regione

Randagismo e adozioni: tutti i dati regione per regione. Il problema del randagismo è, nel nostro Paese, particolarmente sentito, al punto che lo Stato, ha istituito, con la la legge 14 agosto 1991 n. 281, un fondo per la tutela del benessere e per la lotta all’abbandono degli animali da compagnia. Per la ripartizione del fondo, operata dal Ministro tra le Regioni e le Provincie autonome di Trento e di Bolzano, è necessario che queste ultime trasmettano ogni anno al Ministero della Salute i seguenti dati:

  • numero di ingressi dei cani nei canili (cioè il numero di cani vaganti catturati sul territorio)
  • numero dei cani dati in adozione
  • numero di gatti sterilizzati nell’anno dal Servizio Sanitario Nazionale

Qual è la situazione randagismo e adozioni descritta dai dati trasmessi al Ministero? Quanti cani, nel nostro Paese, entrano ogni anno in canile? Quanti ne vengono adottati? Quali sono le regioni con il maggior numero di ingressi nei canili? E quali sono le regioni col maggior numero di adozioni? Vediamolo insieme utilizzando i dati del Ministero della Salute relativi a randagismo e adozioni, al momento disponibili online per l’anno 2021.

Randagismo e adozioni: tutti i dati regione per regione nel 2021

RegioniIngressi in canileAdozioni
Abruzzo4.0702.301
Basilicata4.2441.207
Trentino Alto Adige362128
Calabria3.629
Campania11.9025.526
Emilia Romagna5.7952.332
Friuli Venezia Giulia1.597397
Lazio12.5424.693
Liguria1.438719
Lombardia8.1832.029
Marche2.002772
Molise596304
Piemonte8.0582.906
Puglia9.4576.259
Sardegna8.6780
Sicilia8.1921.759
Toscana5.0411.515
Umbria1.562714
Valle d'Aosta15635
Veneto3.805385
Totale101.30933.981

Quali le regioni con più ingressi e più adozioni?

La regione che nel 2021 ha registrato il maggior numero di ingressi è il Lazio con 12.542 cani entrati in canile. Segue la Campania con 11.902. La Lombardia è al 6° posto con 8.183 ingressi, seguita dal Piemonte con 8.058 e dall’Emilia Romagna con 5.795. All’ultimo posto troviamo la Valle d’Aosta con 156 ingressi nei canili della regione.

Quanti cani ci sono in Italia? Tutti i dati regione per regione

E le adozioni? Quali sono i numeri delle adozioni regione per regione registrati nel 2021? Dalla tabella si evince che la regione italiana con più adozioni è la Puglia con 6.259 cani adottati. Al 2° posto si piazza la Campania con 5.526 adozioni. Il Lazio si posizione al 3° posto con 4.693 cani adottati, mentre la Lombardia segna nel 2021 2.029 cani prelevati dai canili per trovare fissa dimora. In fondo alla classifica la Valle d’Aosta con 35 cani adottati a fronte dei 156 ingressi registrati nell’anno, dati che ovviamente vanno contestualizzati e rapportati al numero dei residenti. Lo faremo in un prossimo articolo.

 

 

 

Geolocalizzatori per cani: quali comprare? 3 suggerimenti per andare sul sicuro

Geolocalizzatori per cani: quali comprare? 3 suggerimenti per andare sul sicuro. Siamo tutti innamorati dei nostri meravigliosi cani e quando si tratta della loro sicurezza, non siamo in alcun modo disposti a scendere a compromessi. Se temi che il tuo cane si possa allontanare da te durante una passeggiata al parco o durante le vacanze in riva al mare, o se hai paura che possa scappare via esponendosi ai pericoli del traffico o rischiando di smarrirsi, allora un geolocalizzatore è probabilmente l’accessorio di cui puoi avere bisogno.

Geolocalizzatori per cani: la tecnologia più avanzata per rintracciare immediatamente il tuo amico a quattro zampe

La continua evoluzione della tecnologia ci mette a disposizione un ventaglio di geolocalizzatori per cani sempre più ampio che ci consentono di tenere tracciati gli spostamenti del nostro cane, ovunque si trovi ad andare, così da poterlo immediatamente localizzare e quindi raggiungerlo.

Geolocalizzatori per cani: strumenti di massima precisione

I geocalizzatori GPS per animali domestici costituiscono ormai una soluzione molto efficace per tenere traccia del proprio cane in tempo reale. Questi dispositivi, alcuni dei quali sono dotati di una SIM integrata, possono richiedere un modesto abbonamento mensile per garantire una connessione costante alla rete. Alcuni geolocalizzatori per cani vanno addirittura oltre e offrono funzionalità extra, come il monitoraggio dell’attività fisica del cane, così da poter tenere costantemente sotto controllo la sua salute.

Smart Dog Collar: il collare che monitora l’attività cardiaca del tuo cane

Altri ancora consentono di stabilire dei limiti virtuali, superati i quali inviano al proprietario del cane una notifica in tempo reale. In tal modo, ogni qualvolta il nostro amico a 4 zampe dovesse superare i confini della sua zona di sicurezza, verremmo immediatamente avvisati e potremmo intervenire per riportarlo nel suo ambiente.

Tracker senza connessione: la soluzione più economica

Il mercato propone anche prodotti che non hanno bisogno di SIM né di abbonamenti mensili, e che possono dunque risultare adatti a chi vuole spendere un po’ meno. Questi tracker, così vengono chiamati, utilizzano un telecomando dedicato che ci aiuta a rintracciare il nostro cane, a patto però che non si allontani troppo e che rimanga dunque entro un certo raggio d’azione.

AirTag di Apple: Un’ottima soluzione priva di SIM e di costi aggiuntivi

Per i possessori di dispositivi Apple, la scelta migliore è probabilmente quella dell’AirTag, l’ormai famosissimo dischetto Made in Cupertino. Pur non nascendo in maniera specifica come geolocalizzatori per cani , l’AirTag, una scelta eccellente e priva di costi mensili per chi desidera non perdere di vista il proprio cane. Questo dispositivo si abbina facilmente a vari supporti e collari presenti sul mercato e si lascia tracciare con notevole precisione attraverso l’app Dov’è presente di default su tutti i dispositivi di casa Apple. Il suo funzionamento è davvero originale.

Collare o pettorina? Cosa scegliere per il nostro cane

L’AirTag infatti emette di continuo un segnale Bluetooth che può essere rilevato dai dispositivi della rete Dov’è che si vengono a trovare nei paraggi dell’AirTag stesso. Questi dispositivi inviano in automatico, in maniera del tutto anonima e nel pieno rispetto della privacy, la posizione dell’AirTag ad iCloud di Apple, così che il proprietario dell’AirTag smarrito possa vedere sulla mappa l’esatta posizione dell’oggetto smarrito e persino l’ora e il minuto dell’ultimo rilevamento. L’intera operazione avviene in forma anonima e criptata, a tutela -come dicevamo- della privacy.

Geolocalizzatori per cani: i 3 prodotti suggeriti da Vita da Cani

Ecco di seguito i 3 migliori geolocalizzatori selezionati dalla redazione di Vita da Cani, con elencate tutte le loro caratteristiche e i loro prezzi.

AirTag di Apple

Ne abbiamo già parlato ampiamente. Ci limitiamo a ricordare che il dispositivo non necessit di abbonamento alla rete telefonica né di alcun altro abbonamento mensile. Non nasce in maniera specifica per tracciare animali domestici ma, se utilizzato in abbinamento a specifici collari e supporti ideati per alloggiarlo e perché il cane possa facilmente indossarlo, sa rivelarsi molto efficace, perché si collega via Bluetooth alla vastissima rete di dispositivi Apple presente ovunque. Costa, nel momento in cui scriviamo, 29,90 euro.

GEolocalizzatori pe cani: airtag

Vuoi comprarlo su Amazon? Basta un clic qui. Per alloggiare l’AirTag nel collare del tuo cane, puoi dotarti dell’apposito supporto prodotto di Kyros. Trovi anch’esso su Amazon. Clicca qui.

Weenect

Tra i migliori geolocalizzatori per cani, Weenect funziona tramite GPS. Trasmette la sua posizione ogni 10 secondi. Senza limiti di distanza, consente anche impostare dei confini all’interno dei quali far sostare il cane. Quando il cane varca i limiti da noi stabiliti, Weenect invia in tempo reale una notifica. È dotato di una batteria piuttosto capace che gli consente un’autonomia dichiarata per un massimo di 3 giorni. Costa, nel momento in cui scriviamo, 49,99 euro Per poterlo utilizzare è necessario sottoscrivere un abbonamento di qualche euro il mese.

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Kippy Evo

kippy evo

Kippy Evo è un localizzatore per cani e gatti che utilizza ben quattro tecnologie: Wi-Fi, GPS-GLONASS (sistema di navigazione basato sui satelliti russi che opera in parallelo al GPS), triangolazione delle celle telefoniche e Bluetooth. Resiste all’acqua ed è dotato di una batteria dall’ottima durata, che può mantenere in funzione il dispositivo sino a 7 giorni. Tiene inoltre traccia dell’attività svolta dal cane: numero dei passi compiuti, ore di sonno ecc. Arriva addirittura a comparare i dati del tuo cane con quelli di altri cani, così da fornirti un quadro della sua attività e del suo stato di saluto il più possibile completo. Costa, nel momento in cui scriviamo, 44,99 euro. Il suo utilizzo richiede l’attivazione di un abbonamento di qualche euro il mese. Se desideri comprarlo su Amazon clicca qui.

Perché il mio cane scava? Cause e rimedi

Perché il mio cane scava? Cause e rimedi. Uno dei comportamenti più comuni nel cane è lo scavare. Tutte le razze, più o meno, possiedono innata l’abitudine di scavare con le loro zampe, ovunque si trovino, alla ricerca di chissà cosa. Ma perché il cane scava? Quali motivi ci sono dietro questo suo comportamento che a noi può sembrare così strano? Possono essere diversi e molteplici le cause di questa singolare abitudine tipica del nostro amico a quattro zampe. Proviamo ad approfondirle.

Perché il mio cane scava? L’istinto

Scavare è nella natura del cane. È un istinto naturale che un tempo, prima della domesticazione del cane stesso, era essenziale per la sua sopravvivenza, come lo è tuttora per i lupi, che scavano per esempio per crearsi la tana.

Perché il mio cane scava? Noia o necessità di dare sfogo alla sua energia

Per alcuni cani, scavare è un modo efficace per alleviare la noia o per dare sfogo in modi del tutto naturali alla propria energia, spesso in eccesso rispetto alla stile di vita domestico ormai assunto da molti di loro.

Il Beagle: cane intelligente, curioso, dotato di grande energia

Oggetti preziosi da nascondere

Molti cani sono dei veri e propri accumulatori che tendono a nascondere oggetti quali giocattoli, ossi, bocconcini di cibo e persino oggetti preziosi È, il loro, un istinto di lunghissima data che un tempo li spingeva a nascondere cibo da conservare per il futuro e che oggi li porta a mantenere questa abitudine anche se spesso non hanno più la necessità di procurarsi del cibo autonomamente.

Perché il mio cane scava? Il rischio fuga

Se il cane vive in un spazio ben delimitato, come per esempio un giardino recintato, potrebbe a volte avvertire il desiderio di scappare via e dunque, specie se prova noia o l’ansia che spesso può derivargli dal sentirsi solo, potrebbe con facilità scavare nel terreno per crearsi una via d’uscita, un varco al di sotto della recinzione che gli consenta di fuggire via. Attenzione dunque: se notate tracce di scavo, anche solo accennate, non trascuratele. Il vostro cane potrebbe avvertire, per ansia o per altri motivi, il bisogno di varcare i confini della recinzione, forse già solo per correre da voi. Spesso anche un odore sconosciuto potrebbe spingerlo a voler scappare via.

La ricerca di comfort o di un po’ di fresco

Durante la stagione più calda non è insolito che il cane provi a scavarsi una buca nel terreno per crearsi una zona fresca su cui adagiarsi alla ricerca di un po’ di refrigerio oppure per procurarsi un riparo all’ombra.

La razza incide sull’abitudine del cane di scavare?

Sì, può incidere. Alcune razze sono infatti portate più di altre a scavare. Tra questi vi sono per esempio il Jack Russel Terrier, il Fox Terrier, il Beagle, l’Husky, il Border Collie e altri.

Come posso evitare che il mio cane scavi? 3 piccoli segreti.

La prima cosa da fare è individuare il motivo, che con ogni probabilità sarà rintracciabile. tra uno dei motivi sopra descritti. Individuata la ragione del suo scavare si può intervenire per correggere tale sua tendenza. Come? Prima di ogni altra cosa va evidenziata un’importante verità: inutile sgridarlo! Non serve. Il cane non ha la capacità di collegare il suo errore al nostro rimprovero. Evitiamo dunque simili approcci. Piuttosto lavoriamo per prevenire questo suo bisogno di scavare garantendogli un’adeguata attività fisica fatta di giochi che lo intrattengano e di lunghe passeggiate che gli diano modo di liberare la sua proverbiale energia.

Cane: i giochi che attivano la sua mente

Un altro accorgimento importante è far sì che in casa, e ancor più in giardino, vi siano zone fresche e ombreggiate, con acqua sempre a disposizione così che il cane si senta a suo agio, non soffra il caldo e non avverta dunque la necessità di scavare per procurarsi un luogo che gli rechi sollievo dal caldo. Se il cane scava per nascondere oggetti o bocconcini di cibo, un ulteriore accorgimento per aiutarlo ad abbandonare questa abitudine potrebbe essere quello di riservare un’area, magari piccola, del tuo giardino a questo scopo, così che lui nascondervi le sue cose, così da non avvertire il bisogno di nasconderle chissà dove. Una buona pratica potrebbe essere quella di nascondere noi, sotto terra, alcuni suoi giochi, per poi premiarlo con un bocconcino o una crocchetta quando li ritroverà. In tal modo il cane si sentirà appagato e magari potrebbe non sentire più così forte il bisogno di scavare e di nascondere.

Coton de Tulear: un batuffolo di affetto e di vitalità

Coton de Tulear: un batuffolo di affetto e di vitalità. Il Coton de Tulear è una razza canina affascinante e amata da molti. Originaria del Madagascar, deriva il suo nome dalla parola francese coton che significa cotone, a causa del suo mantello soffice, bianco e di consistenza molto simile, appunto, a quella del cotone. Riconosciuta dalla FCI nel 1970, è una razza non troppo diffusa che, anche in Italia, conta una popolazione modesta.

Coton de Tulear: caratteristiche fisiche

Il Coton de Tulear è un cane di piccola taglia, con una media di 22-28 centimetri per la femmina e di 25-32 per il maschio, e un peso compreso tra i 3,5 e i 6 kg. La sua caratteristica principale è il suo mantello morbido e bianco come la neve, che richiede cure costanti per mantenerlo in buone condizioni. Il manto può di tanto in tanto presentare comunque, sovente attorno alle orecchie, macchie grigie, nere, tricolore o champagne. È importante spazzolarlo con una certa frequenza per evitare nodi e infeltrimento. È inoltre importante che il manto venga pulito con appositi shampoo detergenti che lo mantengano ben idratato. Questa razza ha occhi scuri e vivaci, orecchie triangolari e una coda portata ricurva sulla schiena.

La socializzazione del cane

Coton de Tulear: il carattere

I Coton sono noti per la loro personalità affettuosa e leale. Sono estremamente legati ai loro proprietari e amano passare il tempo con loro. Sono anche noti per essere socievoli e amichevoli con gli estranei, il che li rende ottimi animali da compagnia e perfetti per le famiglie. Vivace e a volte scontroso nei confronti degli altri cani, necessita di un’educazione ferma e coerente.

Coton de Tulear: quali problemi di salute?

È un cane per natura sano. Come molte razze, tuttavia, può essere predisposto ad alcune condizioni di salute. Tra queste potrebbero esserci i comuni problemi dentali e allergie cutanee e/o oculari. È importante dunque prestare attenzione alla loro igiene dentale e, come dicevamo, al loro mantello per evitare l’insorgere di problemi. Inoltre, fare regolari visite dal veterinario è essenziale per garantirgli una vita lunga e sana. A proposito di vita: rispetto a molte altre razze, il Coton de Tulear vive a lungo. Può infatti raggiungere, addirittura, l’invidiabile età di 19 anni.

Il suo ambiente ideale

I Coton sono cani adattabili che possono vivere in diverse situazioni, ma preferiscono la compagnia umana. Sono perfetti per vivere in appartamenti o case con un giardino recintato. Tuttavia, sono sensibili alle temperature estreme, quindi è importante proteggerli dal freddo e dal caldo eccessivo. Sono anche abili nuotatori, quindi se hai la fortuna di avere una piscina, puoi star certo che il tuo Coton de Tulear la adorerà. Non ama la solitudine e ha bisogno di lunghe passeggiate.

Perna Canaliculus: i benefici per la salute del cane

 

Test MDR1: il test genetico che può salvare la vita al tuo cane

Test MDR1: il test genetico che può salvare la vita al tuo cane. La salute e il benessere dei nostri amici a quattro zampe dipendono, in una certa misura, dalla nostra capacità di fornire loro cure sicure ed efficaci quando ne hanno bisogno. Consapevolezza e prevenzione sono infatti le chiavi per cercare di garantire al nostro amico cane una vita lunga e il più sana possibile. Uno degli aspetti fondamentali che sarebbe bene valutare e tenere sotto controllo è sicuramente la reattività del nostro amico a quattro zampe ai farmaci. Come possiamo farlo? Attraverso uno specifico test genetico: il test del MDR1 (Multi Drug Reactivity 1). Attraverso questo test infatti è possibile capire se il cane potrebbe manifestare sintomi avversi alla somministrazione di alcune sostanze e a quella di farmaci specifici. Di cosa si tratta? Perché il test del MDR1 è cosìimportante? Chi dovrebbe sottoporre il proprio cane al test MDR1? Scopriamolo insieme.

MDR1: cos’è e perché è importante?

MDR1, noto anche come ABCB1 (ATP-Binding Cassette Sub-Family B Member 1), è un gene che in condizioni di normalità codifica una proteina chiamata P-glicoproteina. Questa proteina, legandosi a specifiche sostanze, le va a eliminare, in particolar modo a livello del sistema nervoso centrale. Al momento si conoscono circa 20 principi farmacologicamente attivi che sono in grado di legarsi a tale proteina. Tra questi troviamo gli antibiotici e anche alcuni anestetici. Se il gene MDR1 subisce una mutazione, la proteina P-glicoproteina non riesce più a svolgere come si deve la propria funzione. Ciò può dunque portare a un accumulo di queste sostanze nelle cellule del sistema nervoso centrale, con effetti tossici dal punto di vista neurologico. Questo può essere particolarmente rilevante per il cervello del cane stesso, dove l’accumulo delle sostanze tossiche può raggiungere concentrazioni potenzialmente pericolose e portare a una serie di effetti avversi che possono variare a seconda del farmaco coinvolto e della sensibilità individuale del nostro cane.

Necessità di dosi adeguate. Nel caso di mutazione MDR1, è dunque spesso necessario adattare le dosi dei farmaci o utilizzare alternative che non siano substrati della P-glicoproteina così da garantire al nostro cane un trattamento farmacologico sicuro e adatto a lui.

Test MDR1: perché farlo?

Il test dell’MDR1 (Multi Drug Reactivity 1) è un esame genetico che serve a identificare la presenza di una mutazione specifica nel gene MDR1. È uno strumento importante per la sicurezza, la salute e il benessere dei nostri cani in quanto, se soggetti a tale mutazione, potrebbero, come dicevamo, risultare sensibili a una serie di sostanze presenti in alcuni farmaci specifici, come gli antidiarroici, i chemioterapici, gli anestetici, gli antibiotici e anche i comuni e diffusissimi antiparassitari, con conseguenti effetti collaterali più o meno gravi che potrebbero portare il nostro amato amico a quattro zampe persino alla morte.

Test MDR1: quali cani dovrebbero farlo?

Il test per l’MDR1 è particolarmente importante per alcune razze canine, poiché la mutazione è più comune in determinate linee genetiche. Vediamo insieme quali sono alcune delle razze più soggette alla mutazione del gene MDR1

Collie (compresi il Collie a pelo lungo e corto e il Border Collie)

Il Collie, compresi il Collie a pelo lungo e il Border Collie, risulta tra le razze più suscettibili alla mutazione MDR1. La frequenza di portatori di questa mutazione è particolarmente alta tra i Collie.

Border Collie: cane intelligente, tenace e grande lavoratore

Cani da Pastore Scozzese Shetland

Anche gli Shetland sono noti per essere altamente predisposti alla mutazione del gene MDR1.

Australian Shepherd (Pastore Australiano)

L’Australian Shepherd, conosciuto anche col nome di Pastore Australiano, una razza spesso associata ai Collie, condivide una simile predisposizione alla mutazione del gene MDR1.

L’Australian Shepherd: cane forte, intelligente, affettuoso

Old English Sheepdog (Bobtail)

Anche se meno comune rispetto alle razze sopra menzionate, l’Old English Sheepdog -detto anche Bobtail- può essere portatore della mutazione.

Altre razze incrociate con razze predisposte

Poiché la mutazione del gene MDR1 è ereditaria, anche i cani incrociati con razze predisposte, compresi i cani meticci, possono risultare portatori della mutazione stessa. Oltre a questi, sembra ci sia una correlazione tra la mutazione del gene e la manifestazione della malattia anche nelle seguenti razze: Pastore Tedesco, Whippet a pelo lungo, Silken Windhound (una razza americana di levriero), Pastore Svizzero bianco e altri.

È interessante notare che negli Stati Uniti e in Germania si è stabilito che, prima di qualsiasi trattamento farmacologico potenzialmente neurotossico, è necessario sottoporre al test MDR1 le razze più predisposte alla mutazione.

Test MDR1: i risultati

I risultati del test MDR1 (Multi Drug Reactivity 1) possono essere divisi in tre categorie principali. Andiamole a conoscere.

Normale (N/N)

Se il cane risulta avere due copie normali del gene MDR1 (N/N), il risultato restituito dal test sarà normale” o negativo per la mutazione MDR1. In questo caso, il cane non è portatore della mutazione MDR1 ed è considerato normale dal punto di vista genetico rispetto a questa mutazione. Questi cani non dovrebbero avere problemi di reattività ai farmaci legati alla mutazione MDR1.

Portatore (N/MDR1)

Se il cane risulterà avere una copia normale e una copia mutata del gene MDR1 (N/MDR1), sarà considerato un portatore della mutazione MDR1. Questi cani non mostreranno sintomi di reattività ai farmaci legati alla mutazione MDR1, ma potrebbero trasmettere la mutazione alla prole se accoppiati con un altro cane portatore o affetto.

Affetto (MDR1/MDR1)

Se il cane risulterà avere due copie mutuate del gene MDR1 (MDR1/MDR1), allora sarà considerato affetto dalla mutazione MDR1. Questi cani sono a rischio di reazioni avverse ai farmaci che sono substrati della P-glicoproteina, come convulsioni, letargia, o altri sintomi legati alla tossicità dei farmaci. È fondamentale evitare l’uso di farmaci inappropriati e lavorare in stretta collaborazione con il veterinario per la gestione della loro salute.

Test MDR1: il test genetico che può salvare la vita al tuo cane

La conoscenza del risultato del test MDR1 è dunque un aspetto cruciale, sopratutto per alcune specifiche razze, al fine di garantire la sicurezza e l’efficacia dei trattamenti farmacologici cui il cane, nel corso della sua vita, dovrà sottoporsi. Per qualsiasi informazione relativa al test MDR1 è ovviamente necessario, come per qualsiasi altro aspetto inerente alla salute del nostro cane, consultare sempre il proprio medico veterinario.

I cani possono ascoltarci anche mentre dormono? I dati di un studio

I cani possono ascoltarci anche mentre dormono? I dati di un studio. I cani ci sorprendono sempre più. Dalla loro straordinaria capacità di decifrare le nostre emozioni al loro complesso linguaggio, sembra non esistere un limite alle loro potenzialità cognitive. Ora, una nuova ricerca suggerisce che i nostri amici a quattro zampe possano addirittura ascoltarci nel sonno, mentre dormono.

I cani possono ascoltarci anche mentre dormono? I dati di un studio

Uno studio pilota condotto su 13 cani ha rivelato una scoperta affascinante: il cervello dei cani reagisce alle voci umane e canine durante il sonno, in modo simile a quando sono svegli. Questa importante scoperta è stata documentata in un articolo firmato dall’etologo Huba Eleőd dell’Università Eötvös Loránd e dal suo team di ricerca. Durante lo studio, i cani partecipanti sono stati collegati a dispositivi in grado di misurare le loro risposte cerebrali alle onde legate agli eventi esterni. Successivamente, sono stati esposti a vocalizzazioni di cani e umani mentre erano in stato di veglia, sonnolenza o dopo aver ottenuto il permesso di rilassarsi completamente e addormentarsi. Ogni suono è stato riprodotto allo stesso volume e della stessa durata, includendo guaiti, lamenti, ringhi, tosse, risate, sospiri e sbadigli. È importante notare che nessun suono negativo è stato utilizzato per evitare di disturbare i cani.

cani ascoltano nel sonno studio
Uno dei cani impiegati nello studio – Foto Huba Eleőd

I cani possono ascoltarci anche mentre dormono? I risultati dello studio

Anche durante il sonno non REM, i cani sembravano distinguere se un suono proveniva da un altro cane o da un essere umano. Ancora più sorprendente, erano in grado di percepire se l’emozione comunicata fosse positiva o neutra. Questa capacità è stata precedentemente dimostrata in alcuni primati, negli esseri umani e in alcune altre specie come per esempio i topi.

Il sonno e la capacità di comprensione

La nostra capacità di comprendere durante il sonno dipende dallo stadio del sonno in cui ci troviamo e dal tipo di rumore che stiamo sperimentando. Ad esempio, persino nel sonno, il nostro cervello reagisce in modo diverso quando sentiamo il nostro nome rispetto ad altri suoni. Anche i cani dipendono dal sonno per consolidare i ricordi ed elaborare le emozioni. Il loro sonno è stato influenzato dalla loro domesticazione, assomigliando sempre più al nostro rispetto ad altre specie da laboratorio. Inoltre, l’età avanzata porta ai cani un sonno superficiale e interrotto, in maniera a quanto accade alle persone affette demenza.

I cani possono ascoltarci anche mentre dormono? Le conclusioni di Huba Eleőd

Mentre ulteriori ricerche sono necessarie per confermare detti risultati, questa scoperta si aggiunge alla lista crescente di somiglianze tra il sonno dei cani e quello umano. Eleőd e il suo team spiegano che questa ricerca sostiene l’uso dei cani nella ricerca neurobiologica comparativa, sottolineando che l’uso di un paradigma ERP (dall’inglese Event-Related Potential, Potenziale Evento Correlato, è – si legge su Wikipedia- è una risposta cerebrale misurabile, che si forma direttamente come risultato di un pensiero oppure di una percezione) non invasivo è la via più praticabile per studiare l’elaborazione degli stimoli vocali durante il sonno.

Il cane in città: è in libreria il libro di Alessandra Piccolo

Il cane in città: è in libreria il libro di Alessandra Piccolo. Edito da TeaLibri, Il Cane in Città è una guida completa su come gestire al meglio la relazione con il proprio cane tra condomini, appartamenti, il traffico urbano, parchi, bar e qualche negozio. Perché non sta scritto da nessuna parte che un cane non possa essere felice insieme a voi anche in città.

Vivere in città non vuol dire che si deve rinunciare ad accogliere con noi un cane o, peggio, sacrificare il suo benessere. Al contrario, i centri urbani offrono molte possibilità ai nostri amici a quattro zampe di vivere una sana e soddisfacente. È vero, però, che la gestione del cane in città porta con sé non poche sfide e problemi. Con questo libro l’educatrice cinofila Alessandra Piccolo mette a disposizione la sua esperienza per aiutarci a educare il nostro cane alla vita in città. I suoi consigli, chiari, diretti e realistici sono l’ideale sia per crescere i cuccioli, sia per aiutare un cane già adulto ad adattarsi alla vita cittadina. Suggerimenti pratici, tecniche sperimentate e risposte semplici anche alle domande che sembrano più difficili: Alessandra Piccolo non si limita a fornire soluzioni ai problemi, ma offre anche una guida per sfruttare al massimo la città perché il nostro cane sia soprattutto felice. E noi con lui.

Il cane in città

“Nella vita ci si pongono sempre degli obiettivi da raggiungere, – dichiara Piccolo – con la consapevolezza che ci saranno anche degli ostacoli da affrontare. Preparatevi, perché l’arrivo di un cane non risolverà paure o problemi, ma scardinerà abitudini e farà crollare certezze. Vi dovrete mettere nuovamente in gioco per far spazio a un essere che dipenderà totalmente da voi e che vi chiederà tempo e attenzioni, ma che sarà anche una fonte d’amore inesauribile. Lanciatevi in questa avventura, ma siate pronti, cercate di farlo nella maniera più giusta possibile, fatelo per entrambi”.

Il cane in città

Il Cane in Città è un libro di 216 pagine edito da TeaLibri, con le illustrazioni di Virginia Salucci. È acquistabile in libreria e anche su Amazon in formato cartaceo e nella versione per Kindle.

 

Alessandra Piccolo

Alessandra Piccolo
Alessandra Piccolo – www.ilcaneincitta.it

Alessandra Piccolo, dottoressa in Zootecnia, specializzata in benessere animale, vive da molti anni la città di Milano con i suoi cani. Dal 2009 è educatrice cinofila, con una particolare attenzione alla soluzione dei problemi comportamentali, ed è consulente per importanti aziende legate al mondo degli animali domestici. Il suo sito è www.ilcaneincitta.it.

Cirneco dell’Etna: l’elegante cane dalle origini siciliane

Cirneco dell’Etna: l’elegante cane dalle origini siciliane. Il Cirneco dell’Etna è una razza canina affascinante e unica, con una storia molto lunga. È la più antica delle 16 razze canine italiane ufficialmente riconosciute dell’Ente Nazionale Cinofilia Italiana ed è nota per la sua eleganza e la sua spiccata agilità, nonché per le sue straordinarie capacità di caccia.

Cirneco dell’Etna: le origini

Le origini del Cirneco dell’Etna risalgono a migliaia di anni fa, nell’antica Sicilia. La razza prende il nome dal Monte Etna, il vulcano attivo più alto d’Europa. La sua presenza nell’area siciliana è documentata fin dall’epoca dei Fenici e dei Romani. Era utilizzato principalmente per la caccia, in particolare per la cattura di conigli selvatici e di altri piccoli animali. La sua agilità, la sua resistenza e la sua capacità di inseguire la preda anche nei  terreni meno ospitali lo rendevano un compagno prezioso per i cacciatori siciliani dell’epoca.

Cirneco dell’Etna: caratteristiche fisiche

È un cane di taglia media. I maschi pesano tra i 10 e i 12 kg mentre le femmine tra gli 8 e i 10 kg. L’altezza ideale per il maschio è di 46-50 cm alla spalla, mentre per le femmine è di 42-46 cm. Il corpo snodato è snodato muscoloso, la testa affusolata, le orecchie dritte e grandi, gli occhi a mandorla. Il Cirneco ha un mantello corto, liscio e generalmente di colore rosso sabbia, anche se possono esserci leggere sfumature di bianco sul petto, sulle zampe e sulla punta della coda.

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Il carattere del Cirneco dell’Etna

Il Cirneco dell’Etna è noto per il suo carattere vivace e intelligente. È un cane molto attivo, molto intelligente nell’apprendimento e molto affettuoso con la sua famiglia. Un tratto caratteristico della sua personalità è senza dubbio l’indipendenza. Il Cirneco ha infatti mantenuto nel corso dei secoli una certa indipendenza mentale che lo porta a prendere decisioni autonome. Ha dunque bisogno di un’educazione coerente, che richiede da parte del proprietario una buona dose di pazienza.

Nonostante la sua indipendenza è un cane molto fedele e legato alla sua famiglia. È solitamente affettuoso e desideroso di interagire con i suoi proprietari. Diffidente con gli estranei, stabilisce forti legami col padrone e desidera il contatto umano. È inoltre un cane energico, pieno di vitalità, e ha dunque bisogno di opportunità regolari per fare esercizio e sfogare la sua vivacità.

Impieghi

Il Cirneco dell’Etna è stato originariamente creato per la caccia al coniglio selvatico, ma oggi – meno male – è apprezzato come cane da compagnia. La sua agilità lo rende adatto a varie attività, come per esempio l’agility dog e il canicross.

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Cura e Alimentazione

Per prendersi cura di un Cirneco dell’Etna, è importante fornire un’alimentazione di alta qualità che soddisfi le sue esigenze nutrizionali specifiche. È essenziale seguire le indicazioni del veterinario o dell’allevatore per garantire che il cane riceva una dieta equilibrata. Inoltre, poiché il Cirneco è un cane attivo, è importante fornirgli sufficiente esercizio fisico. Lunghe passeggiate, giochi all’aperto e opportunità per correre e saltare sono fondamentali per mantenerlo sano e felice.

Cirneco dell'etna
Foto dall’account Flickr Svenska Mässan – Licenza Creative Commons Attribution 4.0 International (CC BY 4.0)

Cirneco dell’Etna: problemi di salute

Il Cirneco dell’Etna è generalmente una razza sana, priva di problemi di salute ereditari, ma come tutti i cani, può essere soggetto a problemi di salute comuni come l’artrosi e le infezioni dell’orecchio. È importante programmare visite regolari dal veterinario per la prevenzione e il monitoraggio della salute del tuo animale domestico. Secondo un recente studio pubblicato su Plos Genetics, la razza sarebbe tuttavia affetta dalla malattia genetica autosomica recessiva detta Sindrome da Mutilazione Acrale (AMS). È una malattia neurologica rara caratterizzata da insensibilità al dolore nelle parti periferiche del corpo, che può comportare anche l’automutilazione.

Ambiente Ideale

Questo cane può adattarsi bene a diversi ambienti, ma è importante fornirgli spazio per esercitarsi. Una casa con un giardino recintato è ideale, ma anche un appartamento può andar bene se il cane riceve abbastanza attività all’aperto. Tuttavia, dovresti evitare di lasciarlo libero in zone non recintate, poiché il suo istinto di caccia potrebbe spingerlo a inseguire la preda.

Perna Canaliculus: i benefici per la salute del cane

Perna Canaliculus: i benefici per la salute del cane. La salute del proprio animale domestico dovrebbe essere una priorità assoluta di ogni proprietario attento e responsabile. Oltre a una dieta equilibrata, l’esercizio fisico e le cure veterinarie regolari, alcuni integratori naturali possono contribuire al benessere del nostro amico a quattro zampe. Uno di questi è il Perna Canaliculus. In questo articolo, esploreremo i molteplici benefici che il Perna Canaliculus può apportare alla sua salute.

Perna Canaliculus: cos’è?

Comunemente noto anche come Green-Lipped Mussel in inglese, o Mitilo verde della Nuova Zelanda, il Perna Canaliculus è una specie di mollusco bivalve, appartenente alla famiglia Mytilidae, che si trova nelle acque intorno alla Nuova Zelanda.

In grado di raggiungere una lunghezza massima di circa 240 millimetri, si distingue dalle altre varietà di molluschi per via del suo caratteristico guscio dai toni marrone scuro e verde, bordato da labbra verdi lungo i margini, e per la presenza di un singolo muscolo adduttore.

Questo incredibile mollusco offre una fonte naturale di nutrienti preziosi che possono contribuire al benessere del nostro fedele amico a quattro zampe. Dai benefici articolari alle proprietà anti-infiammatorie, il Perna Canaliculus è diventato un alleato prezioso per mantenere vitalità e buona mobilità in cani giovani e di età avanzata.

Perna Canaliculus
Immagine di Freepik

Le proprietà

Il Perna Canaliculus contiene una varietà di glicosaminoglicani (GAG) e acidi omega-3. Tra questi:

Glucosamina. La glucosamina è un GAG che supporta la formazione e il mantenimento delle cartilagini articolari. Aiuta a preservare la mobilità e può ridurre il disagio associato a problemi come l’artrite.

Condroitina. La condroitina è un altro GAG che costituisce una parte fondamentale delle cartilagini e dei tessuti connettivi. Contribuisce a mantenere le articolazioni elastiche e a resistere all’usura.

Acidi grassi omega-3: Noti per le loro proprietà anti-infiammatorie costituiscono un ottimo aiuto per la salute della pelle, del mantello e delle articolazioni.

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Come somministrarlo al nostro cane?

La somministrazione del Perna Canaliculus al cane può variare a seconda del tipo di prodotto che si sta utilizzando. Ad esempio:

Integratori in compresse o capsule. Seguire le istruzioni riportate sull’etichetta del prodotto per determinare la dose appropriata in base al peso e alle esigenze del cane. Queste compresse o capsule possono essere somministrate direttamente o mescolate al cibo.

Integratori in polvere. Alcuni integratori a base di Perna Canaliculus sono disponibili in forma di polvere. Si può mescolare la polvere nell’alimentazione quotidiana del cane seguendo le dosi raccomandate sull’etichetta del prodotto.

Cibo secco in crocchette. Alcuni alimenti per cani contengono il Perna Canaliculus come ingrediente. In questo caso, basterà semplicemente somministrare la giusta razione giornaliera di crocchette al proprio amico a quattro zampe.

In ogni caso, prima di iniziare qualsiasi regime di integrazione, è importante consultare sempre il nostro veterinario di fiducia, che sarà in grado di consigliarci sulla dose appropriata in base alle specifiche esigenze del nostro cane, monitorando eventuali cambiamenti nella sua salute e nel suo benessere.

Siberian Husky: origini, caratteristiche, personalità dello straordinario cane che viene dal freddo

Siberian Husky: origini, caratteristiche, personalità dello straordinario cane che viene dal freddo. Gli amanti del cane non possono fare a meno di lasciarsi affascinare dalla bellezza e dalla personalità affettuosa di una razza davvero speciale: il Siberian Husky. Questa razza, originaria delle fredde terre della Siberia del nord, cattura da sempre i cuori di molti appassionati in tutto il mondo. Ma quali sono le caratteristiche uniche Siberian Huslk? Quali le sue radici storiche? Qual è la sua personalità? Quali sono le sue attitudini? E, inoltre, di quali cure necessita per rimanere sempre in ottima salute in buona forma? Scopriamolo insieme.

Siberian Husky: le origini

Il Siberian Husky è una razza antica, con radici che affondano nella Siberia settentrionale. Questi cani sono stati inizialmente sviluppati dalle tribù Chukchi, un popolo nomade apparentato con gli eschimesi, per svolgere svariate mansioni nella vita quotidiana. Grazie alla loro resistenza, alla loro spiccata intelligenza e alla capacità di sopravvivenza nelle condizioni più estreme, divennero presto una parte insostituibile delle comunità Chukchi. Nel 1909 la razza fu introdotta, in Canada, per partecipare alle corse con la slitta. Il suo arrivo nel continente europeo risale al 1950.

Il Collie: cane affascinante e di grande eleganza

Siberian Husky: caratteristiche fisiche

Questi cani sono noti per la loro sorprendente bellezza. Il Siberian Husky presenta una pelliccia spessa e soffice, di lunghezza media, che offre una protezione efficace contro il freddo polare. Il loro mantello può avere una vasta gamma di colori, tra cui il classico grigio e bianco, il nero e il bianco, il rosso e il bianco, e molte altre variazioni. La loro conformazione, molto muscolosa e dalla forte ossatura, li rende cani dalla grande agilità e dalla resistenza notevole. Il maschio ha un altezza media che oscilla da 54 a 60 centimetri, mentre l’altezza della femmina varia da 51 a 56 centimetri. Il peso del maschio oscilla dai 20 ai 28 kg, quello della femmina da 15 ai 23.

Siberian Husky
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La personalità del Siberian Husky: affettuosa e amichevole

Il Siberian Husky è una cane dalla personalità socievole e amichevole. Molto affettuoso, sviluppa un forte legame con i suoi familiari. Energico, giocoso e pieno di vita, il Siberian Husky è il compagno ideale per famiglie attive e dedite agli sport. Tuttavia, è importante notare che il Siberian Husky può anche rivelarsi un po’ rustico, testardo e indipendente. Questa razza è dotata di una spiccata personalità e può dunque necessitare, sin da giovane, di un’educazione rigida. Dotato di un forte istinto per la caccia, non è adatto per la guardia né è aggressivo con gli altri cani.

Come prendersene cura

Per garantire una vita felice e sana al vostro Siberian Husky, è importante prestare attenzione alle sue esigenze. La loro folta pelliccia richiede una spazzolatura regolare per evitare l’accumulo di pelo e prevenire eventuali problemi alla pelle. Inoltre, questi cani hanno bisogno di molto esercizio, quindi lunghe passeggiate e sessioni di gioco sono essenziali per mantenerli felici e in forma.

L’aspetto nutrizionale è altrettanto importante. Assicuratevi di fornire loro un’alimentazione di alta qualità, adatta alle loro esigenze energetiche specifiche. Consultate sempre il vostro veterinario per determinare la dieta migliore per il vostro Husky.

Il mushing

Il Siberian Husky è noto per le sue eccezionali attitudini. Questi cani sono nati per tirare. La la loro forza e la loro grande resistenza li rendono ideali per il mushing, sport invernale in cui trainano slitte. Inoltre, sono eccellenti cani da compagnia e sono spesso utilizzati nella pet teraphy grazie alla loro natura affettuosa.