Cani poliziotto: 90 grammi di droga sequestrati a Rimini in tre mesi. Unità cinofile della Polizia locale di Rimini: un’eccellenza silenziosa che ha già lasciato un segno indelebile nel corso dell’anno 2025. Nei primi tre mesi dell’anno, infatti quattro pastori tedeschi in hanno contribuito in modo determinante alla sicurezza urbana, sequestrando quasi 90 grammi di droga durante le operazioni di controllo del territorio romagnolo. Bruce, Iago, Dexter e Pablo, questi i nomi dei quattro pastori tedeschi in prima linea nel garantire sicurezza e nella lotta allo spaccio degli stupefacenti. Bruce, in particolar modo, ha impressionato tutti per la sua capacità straordinaria di individuare cocaina nascosta nei luoghi più impensabili, persino tra le viscere di un pesce. Una dimostrazione concreta, la sua, di quanto lo specifico addestramento, unito all’intuito naturale e allo straordinario fiuto di cui sono dotati, renda i cani poliziotto strumenti preziosi nelle mani delle autorità per il contrasto allo spaccio delle sostanze stupefacenti.
Cani poliziotto: ogni intervento nasce da un’intesa profonda
Dietro l’operatività di ogni cane poliziotto c’è il legame speciale con il proprio conduttore, un agente che condivide con lui non solo l’addestramento ma anche la quotidianità e la responsabilità derivanti dal servizio. Grazie alla specifica preparazione e alla speciale intesa che si crea tra loro e i loro conduttori, durante i controlli i cani poliziotto si attivano su comando, individuano le presenza della droga e la segnalano in modo proattivo, preciso e inequivocabile, scavando con le proprie zampe nel punto esatto da cui proviene l’odore degli stupefacenti. Se un cane antidroga annusa la presenza di stupefacenti addosso a una persona, mette invece in atto un comportamento ben diverso: non abbaia, non aggredisce, non tocca la persona sospetta, ma si siede accanto a lei, molto vicino, e guarda il suo conduttore. Questo sue gesto viene definito segnalazione passiva. Serve a indicare con precisione la presenza di sostanza sospetta, evitare qualsiasi contatto fisico, a tutelare la persona segnalata rispettandone l’integrità fisica e i diritti, e a garantire la sicurezza degli agenti e del cane stesso. Il cane si limita quindi a dire con il proprio corpo qui c’è qualcosa. Sarà poi compito degli agenti verificare se effettivamente la persona abbia con sé degli stupefacenti.