“Così ho ritrovato Lona, il mio cane, dopo 13 mesi”. Intervista a Paola Paoli. La storia di Paola e del suo cane Lona è una di quelle storie che commuovono e che, nello stesso tempo, riescono a infondere grande speranza. È la storia di un amore profondo che all’improvviso sembra interrompersi, spezzarsi, svanire nel nulla, come nel nulla svanisce Lona, meticcia di 7 anni strappata un anno prima ai rigori del canile e di colpo fuggita via, spaventata dal rumore di un automezzo che la terrorizza e la spinge a sfilarsi la pettorina e a correre lontano. È la storia di una lunga attesa, fatta di angoscia, di speranza, di delusione, di notti insonni e di lunghi giorni trascorsi alla ricerca di Lona, scomparsa nel nulla in una calda mattina d’estate. E ritrovata ben 13 mesi dopo. Ma lasciamo che sia la stessa Paola Paoli, di Falconara Marittima, in provincia di Ancona, a raccontarci la sua esperienza.

“Così ho ritrovato Lona, il mio cane, dopo 13 mesi”. Intervista a Paola Paoli.

Paola, come hai conosciuto Lona?

“Nel 2014 vedo, sui social, la notizia di Lona, cane invisibile di 7 anni, recluso in un canile lager della Puglia. Per lei si cercava una casa, una possibilità. La sua storia e la sua somiglianza con la mia Kelly, morta tre anni prima, mi colpirono molto. Insieme a mio marito decisi così di adottarla. Volevo avesse finalmente una famiglia tutta sua e tanto amore. Volevo regalarle un po’ di felicità e una vita finalmente dignitosa”.

Come fu il vostro primo incontro?

“Lona arrivò da noi il 15 agosto 2015, il giorno di Ferragosto. La volontaria che la accompagnò mi disse che era molto spaventata. Mi resi subito conto però che la sua non era una paura normale: la mia Lona era letteralmente fobica. Chissà cosa aveva vissuto in quel canile. Una cosa che mi colpì molto è che per diversi giorni Lona evitava il nostro sguardo, non ci guardava negli occhi. Portarla a spasso, poi, era un’impresa. Qualsiasi cosa la spaventava. Voleva solo starsene a casa, in un angolino tutto suo”.

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Quando scappò via? In quali circostanze?

“Una mattina, nella solita passeggiata, successe quella che ancora oggi reputo una vera e propria tragedia. Ci trovavamo a due passi da casa. Da un garage vicino alla mia abitazione, uscì un furgone che la spaventò moltissimo. Lona si sfilò la pettorina in un attimo e, trovando la strada di casa sbarrata dal furgone stesso, prese a camminare velocemente, allontanandosi in un’altra direzione. Mio marito la rincorse immediatamente, ma lei prese a correre e fece perdere le sue tracce. Fu un colpo durissimo. Non dimenticherò mai l’ansia di quel momento e dei giorni, anzi dei mesi successivi”.

Nei giorni successivi cosa accadde?

“Nei primi due giorni ci furono avvistamenti in zone vicine al luogo in cui abito. Poi però, purtroppo, di Lona si perse qualsiasi traccia”.

Nel periodo di assenza, quali enti o associazioni si sono adoperate nella ricerca?

“Allertai subito le associazioni Oipa e Biagios Group, che mi hanno aiutato molto nelle ricerche e mi sono state molto vicino anche dal punto di vista psicologico, incoraggiandomi a non mollare e a continuare con determinazione nelle ricerche stesse. Non smetterò mai di ringraziare tutti i volontari che si sono adoperati per Lona”.

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Dopo i primi avvistamenti non hai più avuto notizie?

“L’abbiamo cercata ovunque per mesi, senza successo. Ho condiviso sui social la notizia del suo smarrimento, le sue foto. Ho persino pubblicato un articolo sui giornali locali. Niente di niente, di Lona nessuna traccia. Sembrava sparita nel nulla”.

Quali stati d’animo ti hanno accompagnata in tutto il lungo periodo in cui hai disperatamente cercato Lona?

“Un sofferenza indicibile. Ero disperata, devastata, a pezzi. Non sapere dove fosse e come stesse, mi tormentava. Non sapevo se fosse ancora viva, se stesse male, se fosse spaventata, se avesse cibo, acqua. Soffrivo come mai avrei immaginato. E iniziavo a disperare. Dicevo a me stessa che se fosse ancora viva l’avrei trovata solo grazie a un colpo di fortuna”.

E poi cos’è successo?

“Tredici mesi dopo la sua scomparsa, era l’8 agosto 2016, mentre cercavo di riposare un po’, ricevo la telefonata di Luana, una volontaria di Biagios Group. Corri, Paola. Corri! Vieni subito qua! C’è Lona!, mi grida al telefono. Io non ci credevo. Chiesi a Luana di inviarmi una foto del cane. Era lei! Era davvero Lona, la mia Lona! Col cuore in gola io e mio marito raggiungemmo immediatamente il luogo del ritrovamento, a circa 5 km da casa nostra. Lona era nei pressi di un casolare”.

È stato facile recuperarla?

“I volontari mi diedero un guinzaglio a strozzo. Io la vidi da lontano e scoppiai a piangere. Dovevo però mantenere la calma e avvicinarmi a lei camminando molto lentamente, per non spaventarla. La vidi sdraiata nei pressi di un pollaio. Mentre mi avvicinavo la chiamavo dolcemente. Appena mi vide, Lona sbarrò gli occhi e mi riconobbe. Mi avvicinai ancora un po’ e lei, dopo aver fatto qualche passo, si sdraiò a terra, guardò me, guardò i volontari e, pur potendo fuggire via di nuovo, si avvicinò a me, si sdraiò e si fece prendere. Così ho ritrovato Lona. Lona era di nuovo con me e io non riuscivo a crederci”.

Le sue condizioni di salute com’erano?

“La portai subito dalla veterinaria. Era in buone condizioni. Non era disidratata né deperita. Era giusto un po’ dimagrita. Insomma, in quei lunghi 13 mesi, Lona aveva saputo badare a se stessa”.

E il ritorno a casa come fu?

“Fu come non se ne fosse mai andata. Un attimo dopo essere tornata a casa, Lona era già nel suo angolino che tanto amava”.

Che cane era Lona?

“Un cane dolcissimo che negli anni ha fatto tanti progressi. La paura di fondo l’ha sempre accompagnata ma in misura sempre meno significativa. Lona adorava stare a casa, giocava con la sua sorellina e le piaceva tanto mangiare. Non abbaiava mai. Quando voleva qualcosa, per farsi notare sbatteva le zampette per terra di continuo. Era una cagnolina speciale e se i primi tempi evitava di guardarmi, dal giorno in cui ha capito che poteva fidarsi di me, non mi ha più tolto gli occhi di dosso. È stato un grande amore e sempre lo sarà. La mia Lona purtroppo se n’é andata il 24 Luglio 2023 all età di 16 anni”.

Cosa ti senti di dire a chi come te vive un’esperienza così drammatica?

“Non perdete mai la speranza. Mai. Chiedete aiuto, affidatevi alle associazioni. Hanno una grande esperienza e una spiccata sensibilità. Vi lavorano volontari straordinari”.