Cane cade in un pozzo: salvato dall’immediato intervento dei Vigili del Fuoco. Un episodio di grande tensione si è verificato questa mattina a San Pietro Vernotico, in provincia di Brindisi, dove un cane di razza Breton è stato recuperato dai Vigili del Fuoco dopo essere caduto in un pozzo profondo circa dieci metri. Il cane, impegnato in una battuta di caccia insieme al suo padrone, è stato l’involontario protagonista di un intervento di soccorso complesso ma efficace.
L’immediato intervento dei Vigili del Fuoco grazie alla segnalazione del proprietario
L’allarme è stato lanciato intorno alle 7:20 dal proprietario del cane, che si trovava nelle vicinanze del pozzo in località Moretto. Accortosi dell’incidente, l’uomo ha prontamente contattato i soccorsi, consentendo ai Vigili del Fuoco del comando di Brindisi di intervenire rapidamente. Grazie all’utilizzo di tecniche SAF (Speleo Alpino Fluviali), i pompieri sono riusciti a imbracare l’animale e a riportarlo in superficie in tempi brevi.
Condizioni del cane e messa in sicurezza del pozzo
Nonostante la caduta, il Breton ha riportato solo ferite superficiali. Il cane perdeva sangue, ma le sue condizioni generali sono appare buone già al momento del recupero. “L’animale è stato immediatamente riconsegnato al proprietario, che provvederà a sottoporlo a una visita veterinaria per ulteriori controlli”, hanno dichiarato i soccorritori accorsi sul luogo. Parallelamente, i Vigili del Fuoco hanno provveduto a mettere in sicurezza il pozzo in cui è caduto il cane, al fine di evitare ulteriori incidenti. Questo intervento sottolinea l’importanza della manutenzione e della segnalazione di strutture potenzialmente pericolose, specialmente in aree frequentate da animali e persone. Grazie alla professionalità dei vigili del fuoco intervenuti sul posto con immediatezza, il cane caduto nel pozzo a San Pietro Vernotico è stato salvato e può tornare al fianco del suo padrone. Un finale positivo per una vicenda che poteva avere conseguenze ben più gravi.
Tecniche SAF: cosa sono?
Le tecniche SAF (Speleo Alpino Fluviali) sono una serie di metodologie e procedure utilizzate dai Vigili del Fuoco per interventi in ambienti particolarmente difficili e complessi, come grotte, pareti rocciose, fiumi o pozzi. Questi metodi sono progettati per garantire la sicurezza dei soccorritori e delle persone (o animali) coinvolte nelle operazioni. Le tecniche SAF trovano applicazione in vari scenari, tra cui:
- Recupero in profondità: come il soccorso in pozzi o cavità naturali.
- Interventi in altezza: come il recupero di persone o animali su pareti rocciose, edifici o strutture elevate.
- Ambienti fluviali: operazioni in torrenti, fiumi o in contesti di alluvione.
- Ambienti sotterranei: salvataggi in grotte o cunicoli.
Strumenti e formazione dei Vigili del Fuoco addestrati alle tecniche SAF
I vigili del fuoco addestrati all’uso delle tecniche SAF utilizzano attrezzature specifiche, come:
- Imbracature e corde resistenti
- Carrucole e sistemi di ancoraggio
- Dispositivi di sollevamento e sicurezza
Gli operatori ricevono una formazione specialistica per sviluppare competenze nell’arrampicata, nella movimentazione di carichi e nelle tecniche di primo soccorso in contesti estremi. Le tecniche SAF mirano a minimizzare i rischi per il soccorritore e per il soggetto da salvare, garantendo la massima efficienza anche nelle condizioni operative più difficili. Queste tecniche sono una parte fondamentale del lavoro dei vigili del fuoco, specialmente in situazioni di emergenza non accessibili con mezzi tradizionali.
