Obesità del cane: scoperto un nuovo gene. È presente anche nell’uomo. L’obesità del cane è un problema sempre più diffuso, con gravi ripercussioni sulla salute e sull’aspettativa di vita dei nostri amici a quattro zampe. Un nuovo studio pubblicato su Science ha individuato un gene legato all’aumento di peso nei canica, che risulta essere presente anche nell’uomo.
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Un legame genetico tra obesità umana e canina
I ricercatori dell’Università di Cambridge hanno condotto un’indagine genetica su 241 Labrador Retriever, una razza spesso soggetta a sovrappeso. Grazie a un’analisi approfondita del DNA, gli studiosi hanno individuato cinque geni associati al rischio di obesità del cane, tra cui uno in particolare, il DENND1B, che influisce sulla regolazione della fame e dell’accumulo di grasso. Secondo Eleanor Raffan, veterinaria e autrice principale dello studio, questa scoperta potrebbe rivoluzionare il modo in cui si affronta il problema del peso negli animali e negli esseri umani. “Il pensiero comune è che l’obesità sia solo una questione di cattive abitudini alimentari, ma i nostri dati dimostrano che per alcuni individui mantenere un peso sano richiede uno sforzo maggiore”, ha dichiarato la scienziata.
Obesità del cane: perché alcuni cani ingrassano più facilmente
L’indagine ha dimostrato che i cani con una predisposizione genetica all’obesità tendono a chiedere più cibo e a ingrassare rapidamente se l’alimentazione e l’esercizio fisico non vengono attentamente monitorati. Al contrario, gli esemplari con un basso rischio genetico riescono a mantenere il peso forma anche con una gestione più permissiva della dieta. I ricercatori hanno inoltre evidenziato il ruolo del sistema leptinico-melanocorticale, un meccanismo cerebrale che regola fame e consumo energetico. Questo meccanismo di regolazione è già noto per essere un obiettivo di alcuni farmaci anti-obesità.
Implicazioni per la gestione del peso nei cani e negli umani
Capire il funzionamento di questo gene potrebbe migliorare le strategie per la prevenzione e il trattamento dell’obesità del cane, negli animali in generale e nelle persone. La ricerca ha anche sottolineato quanto sia importante non colpevolizzare i proprietari di cani in sovrappeso. “Non si tratta di padroni disattenti, ma di animali con una spiccata propensione a cercare cibo. Basta poco per far accumulare chili di troppo nel tempo”, ha concluso Raffan.
La scoperta apre nuove prospettive nella lotta all’obesità del cane e offre strumenti utili per identificare precocemente i soggetti a rischio e migliorare la loro qualità di vita.