Ansia da separazione nel cane anziano: come riconoscerla e gestirla. Il cane anziano affronta una fase della vita che porta con sé cambiamenti fisiologici e, spesso, anche comportamentali. Tra i disturbi più frequenti che si manifestano con l’avanzare dell’età figura l’ansia da separazione. Sebbene questa sindrome sia spesso associata ai cuccioli o ai cani appena adottati, può colpire con particolare intensità l’animale geriatrico a causa del declino cognitivo.
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Riconoscere i segnali dell’ansia da separazione nel cane anziano risulta cruciale. I sintomi classici includono la distruttività in casa, l’eccessiva vocalizzazione (abbaiare o ululare) e l’eliminazione inappropriata (bisogni fisiologici in luoghi non idonei) subito dopo che il proprietario lascia l’abitazione. Tuttavia, nel cane anziano si aggiungono elementi legati alla Sindrome da Disfunzione Cognitiva (SDC), l’equivalente della demenza senile umana.
Declino cognitivo e nuovi schemi di stress
Il deterioramento cognitivo peggiora l’ansia. Il cane anziano può sviluppare una maggiore dipendenza dal padrone a causa di una crescente insicurezza: orientarsi nell’ambiente domestico diventa difficile, specialmente se l’animale manifesta problemi di vista o udito. La paura e lo smarrimento aumentano in assenza della figura di riferimento.
I segnali non sono sempre plateali come la distruzione di mobili. È necessario prestare attenzione alla richiesta costante di contatto fisico, alla difficoltà a rilassarsi anche in presenza del padrone e all’agitazione che inizia prima ancora che il proprietario prenda le chiavi. L’animale sperimenta confusione e non riesce a gestire il cambiamento di routine.
Ansia da separazione nel cane anziano: strategie di gestione e trattamento
Per affrontare l’ansia da separazione nel cane anziano occorre un approccio multimodale che coinvolga veterinario e comportamentalista.
1. Intervento veterinario: È fondamentale escludere che i cambiamenti comportamentali derivino da dolore fisico o patologie. Il veterinario può prescrivere farmaci che supportano la funzione cognitiva (integratori) o ansiolitici per controllare le crisi più acute.
2. Gestione ambientale: La priorità è creare un ambiente che riduca la confusione e aumenti la sicurezza. Mantenere l’arredamento stabile, non cambiare frequentemente la disposizione degli oggetti e utilizzare luci notturne aiuta l’animale a orientarsi.
3. Routine e arricchimento: Stabilire routine rigide per i pasti, le passeggiate e il gioco aiuta il cane a prevedere gli eventi, riducendo l’ansia da incertezza. Quando si esce, lasciare giochi interattivi o tappetini olfattivi (snuffle mat) che impegnano l’animale per un tempo prolungato distrae e associa l’assenza a un’attività positiva.
La gestione dell’ansia da separazione nell’animale anziano richiede pazienza e, soprattutto, una diagnosi precisa per distinguere i sintomi legati all’età da quelli puramente comportamentali.