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Ambulatori veterinari sociali: così cani e gatti possono ricevere cure gratuitamente

Ambulatori veterinari sociali: così cani e gatti possono ricevere cure gratuitamente

Gli ambulatori veterinari sociali sono realtà anche in Italia come iniziativa a sostegno delle persone in difficoltà economiche e dei loro animali. Qui cani e gatti possono ricevere cure gratuitamente
Gli ambulatori veterinari sociali sono realtà anche in Italia come iniziativa a sostegno delle persone in difficoltà economiche e dei loro animali. Qui cani e gatti possono ricevere cure gratuitamente
Ambulatori veterinari sociali
Immagine di Freepik

Controlli di routine, prelievi, sterilizzazioni e piccoli interventi per mantenere in salute il proprio amico a quattro zampe, sostenendo i nuclei familiari disagiati in cui sono presenti animali di affezione. Queste sono alcune delle prestazioni sanitarie assicurate presso gli ambulatori veterinari sociali. Il tutto gratuitamente e in Italia.

Gli ospedali veterinari sociali si stanno diffondendo passo dopo passo anche nello Stivale, facendosi strada in un territorio dove molto spesso l’accesso alle terapie veterinarie è purtroppo negato da costi esorbitanti. Occuparsi del proprio cane è dispendioso, inutile girarci attorno. Proibitive sono le operazioni salvavita, ma possono esserlo anche i trattamenti prescritti dal veterinario di fiducia.

Si parte da 30-50 euro per una semplice visita di controllo, a cui vanno sommate le ricevute per esami e accertamenti, medicinali, eventuale ricovero. Non tutti hanno la facoltà di affrontare queste spese. È allora che intervengono le cliniche veterinarie sociali con servizi veterinari di base gratuiti che garantiscono il diritto alla cura degli animali domestici.

Questi centri perseguono molteplici obiettivi. In primo luogo, offrono assistenza veterinaria a cani e gatti che vivono con persone in difficoltà economiche, venendo incontro alle loro esigenze. Gli ambulatori sociali si impegnano inoltre a migliorare le condizioni di vita dei loro pazienti, diffondendo la cultura del benessere animale.

Un aspetto da non sottovalutare è il ruolo che gli ambulatori veterinari sociali rivestono nel contrastare il fenomeno dell’abbandono. Accudendo dal punto di vista sanitario cani e gatti si evita infatti che i proprietari si vedano costretti a rinunciare ai propri compagni di vita perché impossibilitati a sostenere i costi che derivano dalla loro salute.

Ambulatori veterinari sociali
Immagine di Freepik

Piemonte pioniere d’Italia per gli ambulatori veterinari sociali

Gli ambulatori veterinari sociali sono una realtà che si sta affermando anche nel nostro Paese grazie a lodevoli campagne portate avanti da associazioni di tutela animale e amministrazioni comunali. Accade così in Piemonte, dove la Regione ha inaugurato ben 15 centri veterinari sociali.

Lo aveva reso noto l’ufficio stampa della Giunta regionale già nel 2022, annunciando le prossime aperture nelle città di Biella, Torino, Novara, Arona, Vercelli, Borgosesia, Alessandria, Asti, Verbania, Omegna, Domodossola, Collegno, Settimo Torinese, Moncalieri e Cuneo. L’iniziativa è stata fortemente voluta dall’assessore regionale al Benessere animale Chiara Caucino.

“Si tratta di un provvedimento sul quale ho lavorato mesi e per giungere al quale, ovviamente, ho avuto interlocuzioni con l’ordine dei veterinari e con le Asl. È noto fin dall’antichità che gli animali da compagnia rivestono un importante ruolo terapeutico in particolare per i soggetti fragili come anziani, minori e persone diversamente abili, e che si stia di recente rivalutando e individuando una strutturazione metodologica e impieghi terapeutici mirati a specifiche psicopatologie. Inoltre la situazione dopo la pandemia, di profonda crisi economica, ha inciso pesantemente sui soggetti fragili in stato di bisogno seguiti dai servizi sociali piemontesi che, in molti casi, sono detentori di animali d’affezione” ha dichiarato la dottoressa Caucino.

Il servizio è rivolto alle oltre 260.000 persone in carico ai servizi sociali della Regione Piemonte, di cui più di 160.000 residenti nel Torinese, e ha ricevuto il sostegno della LAV, la Lega Anti Vivisezione. L’associazione continua a portare avanti un progetto affine nel Lazio.

Non solo Nord Italia, anche il Lazio ha il suo centro

Fortunatamente il caso del Piemonte non è isolato, ma la LAV lo ha replicato nel Lazio in collaborazione con la Comunità di Sant’Egidio. Proprio di recente a Roma vi è stato il taglio del nastro del primo ambulatorio veterinario sociale interamente gestito dalla LAV. L’evento si è tenuto alla presenza del presidente dell’associazione Gianluca Felicetti, Massimiliano Umani della Comunità di Sant’Egidio. Anche il Viceministro delle Politiche Sociali Maria Teresa Bellucci, assessori e sostenitori vi hanno preso parte.

Il centro accoglierà i cani e i gatti delle famiglie con fragilità sociali, inserite nel programma di sostegno nato quasi 3 anni fa dalla sinergia tra LAV e Comunità di Sant’Egidio. L’ambulatorio veterinario sociale, realizzato sul progetto di ALADESIGNLAB dell’architetto Alessandra Lucarelli, con Andrea Sale – ETERE graphic design, ha preso forma grazie all’immensa generosità dei soci. La clinica conta ancora sul loro sostegno per aiutare quanti più animali e proprietari possibili. Nel primo anno di attività, l’obiettivo è fissato a 400 persone.

 

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Picture of Francesca Capozzi

Francesca Capozzi

Cresciuta circondata da amici a quattro zampe e laureata in Lingue, scrivo di animali e di benessere animale per passione e missione personale. I miei cani sono il mio sostegno, ma quando posso faccio volontariato nei canili per regalare carezze e sorrisi tra i box
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