Natalia Estrada: “Cani e cavalli? Sono famiglia”. L’intervista esclusiva

Natalia Estrada: “Cani e cavalli? Sono famiglia”. L’intervista esclusiva

Lontana dalle luci dei riflettori, l’attrice e conduttrice di origini spagnole vive immersa nella natura nella sua “Ranch Academy”, dove ogni silenzio parla e i suoi cani diventano maestri di autenticità, collaboratori impeccabili e compagni di libertà
Lontana dalle luci dei riflettori, l’attrice e conduttrice di origini spagnole vive immersa nella natura nella sua “Ranch Academy”, dove ogni silenzio parla e i suoi cani diventano maestri di autenticità, collaboratori impeccabili e compagni di libertà
natalia estrada cani cavalli ranch intervista
Foto di Amedeo Garri

Natalia Estrada: “Cani e cavalli? Sono famiglia”. L’intervista esclusiva. È un mondo dove il tempo scorre al ritmo della luce e dei passi dei suoi animali, quello di Natalia Estrada. Un rifugio lontano da traffico e stress quotidiano dove ritrovarsi e riscoprire cosa significa davvero essere felici, senza la necessità di accumulare oggetti e successi. Tra fieno, vento e respiro della natura, la vita al ranch è ricca di disciplina e impegno, ma ripaga più di qualunque altra cosa. Nelle sue giornate, cavalli e cani non sono semplici presenze: sono compagni di viaggio, alleati e maestri. Dall’esperienza televisiva a quella rurale il passo non è stato breve, ma il cambiamento è diventato essenziale per un quotidiano ricco di libertà, silenzi e armonia con l’ambiente.

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Il branco del ranch: un’allegra compagnia di amici

Tra un’alba dorata e il profumo di terra bagnata dalle gocce di rugiada, la giornata di Natalia comincia prima dell’orologio. A scandirne il ritmo non sono lancette e scadenze, ma la cura degli animali e l’attesa del sole che si prepara a illuminare il panorama. Il ranch si risveglia e ogni cosa assume un significato più vero, fatto di gesti concreti e sorrisi soddisfatti. Non solo cavalli: insieme a lei i protagonisti di casa sono i cani, piccoli e insostituibili aiutanti in ogni momento: “I miei cani? Sono famiglia. Ognuno ha la propria “canilità”, sono talmente dei personaggi che non ho bisogno di alcuna Tv”. Natalia sorride parlando dei suoi quattro amici a quattro zampe, ognuno con un carattere ben definito. Orso, il Pastore del Monte Bianco trovato da sua figlia a Chamonix, è diventato il guardiano della tenuta. Rita “Hayworth”, la figlia di Orso, elegante e silenziosa di giorno, si trasforma di notte nella sentinella che protegge tutti. “Dingo Duke” è il mio piccolo clown. Un Australian Cattle Dog di 5 anni, con il senso dell’umorismo e uno sguardo accattivante, capace di controllare il bestiame con precisione e decisione per poi crollare per il meritato riposo nel divano canino del salotto di casa, dove si gira a pancia in su per ricevere grattini all’infinito. Lui è la mia ombra, mi guarda come fossi una divinità ed è protettivo e molto affettuoso con gli adulti ma non tollera gli scherzetti o gli approcci troppo decisi dei bambini. L’ultima arrivata è Puma, Catahoula Leopard Dog della Louisiana: apre e chiude le porte di casa e della scuderia a suo piacimento, stana animali nei dintorni, abbaia segnalando presenze scomode ed è molto sensibile al movimento…Un genio! Piena di energia a pelo corto, opportunista e intrigante. La pantera del ranch”. Come ogni buona mamma dei suoi cagnolini, fa fatica a immaginarne uno del cuore. Li adora tutti per le loro peculiarità: “ognuno ha un carattere unico, un modo speciale di comunicare affetto e di interagire con me. Ma se proprio devo dirlo… Sono io ad essere stata scelta da Dingo Duke, mi segue ovunque, mi protegge con una dolcezza disarmante e mi guarda con quegli occhi pieni d’amore, a volte lo cerco in giro e mi è talmente attaccato alle gambe da non vederlo!”

Natalia Estrada: “L’amore per i cani? È nato con un morso”

Il primo incontro con un cane non è stato proprio felice: “Ero bambina e ricordo di essermi trovata in ascensore con una vicina di casa che aveva al guinzaglio una pechinese con un fiocco rosa che mi morse sulla gamba. Per fortuna era inverno ed ero imbottita. Questo è stato un episodio isolato ma mi ha incoraggiato negli anni a “studiare” e decifrare i segnali non verbali che gli animali trasmettono, quando qualcosa li mette a disagio”.

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Foto di Amedeo Garri

Lavorare in squadra è sempre una vittoria

All’interno del ranch, cani, cavalli e bestiame convivono pacificamente, in un equilibrio che però non è stato immediato, ma ha richiesto un lavoro costante e tanta pazienza: “Con una buona educazione di base, i cani imparano presto cosa possono fare e cosa no. Il segreto è la chiarezza: regole semplici e sempre uguali. Un buon cane da ranch non è quello che corre di più, ma quello che sa quando fermarsi”. Secondo Natalia, la genetica e la personalità contano tanto quanto l’addestramento: ogni cane ha un talento naturale che va potenziato, non forzato.

Natalia Estrada: “Il perfetto cane da ranch? Istinto, equilibrio, capacità di leggere l’ambiente”

Natalia Estrada non ha dubbi, il cane perfetto esiste e deve possedere: “Istinto, ma non impulsività. Equilibrio, ma non passività. Deve, inoltre, avere una buona capacità di leggere l’ambiente circostante e capire dove sono i confini”.

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Foto di Amedeo Garri

Natalia Estrada: quando un cane ti salva la vita

Dietro le giornate apparentemente tranquille, in realtà si nascondono anche momenti di pura adrenalina: “Ricordo che il mio compagno Drew era alla ricerca di una manza molto aggressiva, in Maremma, che aveva già attaccato e incornato uomini e cavalli diverse volte. Eravamo tutti a cavallo con binocoli e radio e, quando alla fine Natalia (mia figlia) la scovò su un crinale, ci dirigemmo tutti lassù. La manza ovviamente ci scoprì subito e si rifugiò in una macchia impenetrabile di rovi, rocce e spine. Io legai il cavallo a un albero ed iniziai ad addentrarmi, a piedi, nel labirinto di spine con i nostri due fedeli Australian Cattle Dogs, Cole & Charro. La manza provò a caricarmi decisa, con due corna come spade, ma i cani senza pensarci due volte si lanciarono su di lei, colpendola uno al naso e l’altro ai garretti. Poi, al mio comando la spinsero e la catturammo con il lazo. Sono certa che se non avessi avuto i cani avrebbe potuto uccidermi o causarmi danni seri”. Un racconto che conferma il pensiero di Natalia, quando dice che “al ranch non si vive con gli animali, ma grazie a loro”.

L’arte dell’addestramento naturale

Alla base di tutto, non deve mai mancare la comunicazione. Un lavoro di squadra che Natalia e Drew conoscono bene, sin da quando hanno fondato la “Ranch Academy”, all’interno della quale insegnano metodi di addestramento naturale per cani e cavalli. “Lavoriamo molto sulla comprensione, non sulla coercizione. Usiamo comandi chiari, gesti e voce. È importante che i cani siano socievoli con le persone ma anche pronti a dare l’allarme se qualcosa non va. Con la nostra scuola “Ranch Academy” (Ranch-academy.com, Buckbrannamaneurope.com) ci muoviamo non solo in Italia ma anche in Europa e USA portando avanti delle filosofie di addestramento naturale”.

Il rapporto cane-cavallo

Nel ranch, la convivenza tra le due specie è fondamentale: “La chiave è il rispetto. Il cane deve imparare a non inseguire o minacciare il cavallo, e il cavallo deve associare la sua presenza a momenti tranquilli (durante il momento del fieno, pulizia dei paddock…) o di lavoro, evitando di minacciarlo o di instaurare una sorta di competizione”. Solo in questo modo si crea fiducia reciproca, senza che nasca la paura, che è quella che può causare seri problemi.

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Foto di Amedeo Garri

Il riposo del branco

L’arrivo di un nuovo cane, richiede sempre un momento iniziale di osservazione: “I cani, per istinto, vivono in gruppi con ruoli ben definiti. Anche in “casa” quindi, esiste una gerarchia ben precisa, non tanto diversa di quella umana nel posto di lavoro. È normale che si “testino” per stabilire ruoli, ma nel possibile cerchiamo di evitare che si facciano male. I cani già presenti devono sentirsi sicuri e non “sostituiti” ed è importante che il nuovo arrivato deva imparare le regole della casa e adattarsi alla struttura del branco già esistente. Il ruolo umano è molto importante, in questo caso”. Lo stesso vale per gli esemplari già presenti al ranch: “I due pastori dormono all’aperto, felici anche a zero gradi. Puma cerca il divano, Dingo invece resta sempre vicino a me, spesso ai piedi della scrivania. A volte mi sembra di avere pantofole pelose che mi seguono ovunque”.

Homo Equus: l’uomo che impara dal cavallo

Natalia parla poi di un interessante progetto, nato alla relazione con gli animali. Si tratta di HOMO EQUUS, che prevede sessioni di mental coaching e team building attraverso il cavallo con un approccio innovativo e coinvolgente: “Questa esperienza, unica nel suo genere, si basa sull’interazione con i cavalli per migliorare la consapevolezza, la comunicazione e la gestione dello stress in situazioni lavorative e della vita quotidiana. I cavalli, grazie alla loro sensibilità e alle dinamiche di branco, offrono un feedback immediato e sincero, che aiuta gli individui a riflettere su se stessi e a crescere sia all’interno di un gruppo che come singole anime. Sta riscontrando un grande successo perché si torna alla vita semplice a contatto con la terra e gli animali e il nostro cuore trova pace”.

La lezione più grande

Nel silenzio del ranch, tra il respiro caldo dei cavalli e lo sguardo vigile dei cani, Natalia Estrada ha trovato la forma più pura della comunicazione: quella che passa attraverso la fiducia, la calma e la presenza. E ogni giorno è una lezione di felicità, con un messaggio profondo d’amore da parte degli animali: “Loro non mentono. Non fingono. Mi hanno insegnato che la verità non ha bisogno di parole”.

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Immagine di Francesca Spanò

Francesca Spanò

Giornalista, Blogger, Autrice Televisiva e Travel Writer. Ha iniziato collaborando con il giornale L'Ora, la Sicilia, il Giornale di Sicilia, occupandosi di cronaca, spettacolo e turismo per poi approdare a Sky, dove si è dedicata principalmente all'ideazione, scrittura e realizzazione di documentari di viaggio, lavorando come programmista. Nel mondo del web è arrivata nel 2009, diventando blog manager di goolliver.com, linkviaggi.com, mondoviaggiblog.com, viaggifantastici.com. Collabora con il Messaggero Viaggi e Confidenze ma ha scritto anche per Elle, Starbene, Vanity Fair, AD, Expedia, Travelglobe, Dove e Neos Air-Alpitour. Ha vinto due premi giornalistici nel settore travel nel 2017 e nel 2019 per articoli pubblicati sulle pagine web de Il Messaggero ed Elle. Nel 2018 ha moderato un evento a tema viaggio per la Lonely Planet all'interno dell'UlisseFest di Rimini e nel 2019 è stata tra le autrici del testo di White Star/National Geographic dal titolo "Connect with nature".
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Giornalista, Blogger, Autrice Televisiva e Travel Writer. Ha iniziato collaborando con il giornale L'Ora, la Sicilia, il Giornale di Sicilia, occupandosi di cronaca, spettacolo e turismo per poi approdare a Sky, dove si è dedicata principalmente all'ideazione, scrittura e realizzazione di documentari di viaggio, lavorando come programmista. Nel mondo del web è arrivata nel 2009, diventando blog manager di goolliver.com, linkviaggi.com, mondoviaggiblog.com, viaggifantastici.com. Collabora con il Messaggero Viaggi e Confidenze ma ha scritto anche per Elle, Starbene, Vanity Fair, AD, Expedia, Travelglobe, Dove e Neos Air-Alpitour. Ha vinto due premi giornalistici nel settore travel nel 2017 e nel 2019 per articoli pubblicati sulle pagine web de Il Messaggero ed Elle. Nel 2018 ha moderato un evento a tema viaggio per la Lonely Planet all'interno dell'UlisseFest di Rimini e nel 2019 è stata tra le autrici del testo di White Star/National Geographic dal titolo "Connect with nature".

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