Morte o malattia di cani e gatti: congedi e permessi retribuiti? La proposta di legge

Morte o malattia di cani e gatti: congedi e permessi retribuiti? La proposta di legge

L'iniziativa del deputato Devis Dori di Alleanza Verdi e Sinistra
L'iniziativa del deputato Devis Dori di Alleanza Verdi e Sinistra
Morte o malattia di cani e gatti: congedi e permessi retribuiti? La proposta di legge
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Morte o malattia di cani e gatti: congedi e permessi retribuiti? La proposta di legge. Un’iniziativa che potrebbe segnare un cambiamento significativo per milioni di famiglie italiane è quella proposta dal deputato Devis Dori, appartenente ad Alleanza Verdi e Sinistra. La proposta mira a modificare la legge sui congedi parentali e i permessi familiari, estendendola anche a cani e gatti domestici, che ormai vengono considerati veri e propri membri della famiglia.

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Morte o malattia di cani e gatti: la proposta di legge

L’idea centrale della proposta di legge prevede tre giorni di permesso retribuito in caso di morte di un cane o di un gatto, e otto ore di permesso all’anno per assistere l’animale in caso di malattia. Secondo Dori, gli animali da compagnia sono, infatti, parte integrante della vita familiare, tanto quanto le persone. “Conosciamo tutti il dolore che può provocare la loro perdita o la loro malattia”, afferma il deputato, sostenendo che le normative attuali non riflettono il legame affettivo che si crea tra l’animale e il suo proprietario.

Il legame tra uomo e animale

L’espressione “animali d’affezione” si riferisce principalmente a cani e gatti, che, secondo la proposta, sono gli animali in grado di instaurare con l’uomo un legame affettivo profondo. Sebbene anche altri animali, come pappagalli e criceti, possano essere molto amati, la normativa fa riferimento a cani e gatti poiché sono facilmente tracciabili grazie ai microchip e all’iscrizione obbligatoria all’anagrafe canina.

La legislazione attuale e la proposta di modifica

Al momento, la legge n. 53 del 2000, che regolamenta i congedi parentali e i permessi familiari, non prevede nulla riguardo al lutto per la morte di un animale domestico. Per questo motivo, quando un cane o un gatto si ammala, il proprietario è costretto a usare ferie o permessi per assisterlo. La proposta di legge andrebbe quindi a colmare questa lacuna, permettendo a chi ha un animale di compagnia di prendersi cura di lui senza dover sacrificare giorni di ferie o permessi.

Il crescente legame con gli animali domestici in Italia

Secondo un’indagine Ipsos del 2024, il 56% delle famiglie italiane possiede almeno un animale d’affezione, un dato che è in costante crescita. Questo legame, sempre più forte, porta molte persone a vivere l’animale come un vero membro della famiglia. La sua perdita o comunque la sua malattia può avere un impatto emotivo profondo. La letteratura scientifica ha evidenziato che il lutto per un animale domestico può durare dai sei ai dodici mesi, e in alcuni casi, può protrarsi anche più a lungo, assumendo le caratteristiche di un vero e proprio lutto fisiologico.

Morte o malattia di cani e gatti: un tema che unisce politica e società

La proposta di Dori trova sostegno non solo tra gli esponenti di centrosinistra, ma anche in ambiti politici tradizionalmente più conservatori. Un esempio di ciò è Michela Vittoria Brambilla, da sempre attiva in difesa dei diritti degli animali, che ha sempre supportato iniziative per tutelare gli animali, come la recente legge per inasprire le pene per i reati contro gli animali.

Questa proposta di legge potrebbe essere un primo passo verso una maggiore consapevolezza sociale riguardo al ruolo degli animali nella vita familiare e al loro valore affettivo, e potrebbe aprire la strada a una nuova normativa più sensibile alle esigenze di chi vive con un cane o un gatto.

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