Lupi in Europa aumentati del 60% in dieci anni ma il futuro resta incerto

Lupi in Europa aumentati del 60% in dieci anni ma il futuro resta incerto

I dati dello studio condotto dall'Università svedese di scienze agrarie
I dati dello studio condotto dall'Università svedese di scienze agrarie
lupi in europa
immagine vladimircech - freepik.com

Lupi in Europa aumentati del 60% in dieci anni ma il futuro resta incerto. Negli ultimi dieci anni, la popolazione di lupi in Europa è cresciuta in modo significativo, con un incremento di circa il 60%. Secondo uno studio dell’Università svedese di scienze agrarie, i lupi (Canis lupus) sono ormai circa 21.500, rispetto ai 12.000 stimati un decennio fa. Questo risultato dimostra l’efficacia dei programmi di protezione e conservazione attuati in molte nazioni europee. Tuttavia, tale aumento porta con sé nuove sfide, non solo per gli animali stessi, ma anche per le politiche di gestione della fauna selvatica.

Lupi in Europa aumentati del 60%: il successo dei programmi di conservazione

L’espansione delle popolazioni di lupi in Europa è un chiaro segno di successo delle politiche di conservazione adottate negli ultimi anni. Lo studio, condotto da Cecilia Di Bernardi e Guillaume Chapron, ha esaminato i dati provenienti da ben 34 Paesi europei, e ha rivelato che in quasi tutte le nazioni le popolazioni di lupi sono in crescita. La protezione legale di questi animali, insieme a un ambiente naturale più favorevole, ha contribuito in modo determinante al loro ripristino. Tuttavia, l’incremento numerico ha sollevato interrogativi sulle modalità di gestione della specie e sulla compatibilità con le attività agricole e zootecniche, soprattutto nelle aree montane.

Conflitti tra lupi e uomini: il caso del bestiame

Uno degli aspetti più discussi riguarda i conflitti tra esseri umani e lupi. La perdita di bestiame, in particolare ovini e bovini, è una delle principali problematiche sollevate dagli agricoltori. Ogni anno, si stima che i lupi uccidano circa 56.000 animali in tutta l’Unione Europea, un dato che, seppur contenuto rispetto al numero complessivo di bestiame (circa 279 milioni), ha un impatto economico significativo. In media, il rischio per un animale di essere predato dai lupi è di appena lo 0,02%. Tuttavia, questo costo si traduce in risarcimenti per gli agricoltori, che pesano per circa 17 milioni di euro all’anno sui bilanci degli Stati membri.

Lupi in Europa aumentati del 60%: un impatto positivo dal punto di vista economico

Nonostante i conflitti, i lupi possono anche apportare benefici economici. La loro presenza aiuta a controllare le popolazioni di cervi selvatici, riducendo danni alle coltivazioni forestali e abbassando il rischio di incidenti stradali, legati spesso alla presenza di animali selvatici lungo le strade. Questi aspetti contribuiscono a bilanciare il costo dei danni causati dagli attacchi al bestiame, suggerendo che una gestione equilibrata della specie possa portare vantaggi per l’ecosistema e per le persone.

La sfida della protezione dei lupi in Europa: declassamento della loro tutela

Nonostante i successi, il futuro dei lupi in Europa non è privo di incognite. Recentemente, la Convenzione di Berna ha avviato il processo di riduzione della protezione della specie, citando l’aumento numerico come una giustificazione per una gestione meno restrittiva. Questo ha aperto il dibattito sulla necessità di garantire un equilibrio tra la protezione dei lupi e le esigenze delle popolazioni locali, in particolare quelle che vivono in zone rurali e montane.

Le politiche future riguarderanno non solo la gestione delle popolazioni di lupi, ma anche la risoluzione dei conflitti con le attività umane. Sarà essenziale trovare soluzioni che possano favorire la convivenza pacifica tra l’uomo e il lupo, senza compromettere la conservazione della specie.

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