Dal lupo ai Chihuahua: la lunga storia d’amore tra Andrea Roncato e i suoi animali

Dal lupo ai Chihuahua: la lunga storia d’amore tra Andrea Roncato e i suoi animali

Quattro teneri cagnolini e tantissimi animali come maestri di vita. Dai vitellini di campagna, passando da serpenti, tacchini e persino tori, fino ai chihuahua di casa, l’attore racconta come queste creature speciali lo abbiano sempre aiutato a ritrovare la strada nei momenti di difficoltà
Quattro teneri cagnolini e tantissimi animali come maestri di vita. Dai vitellini di campagna, passando da serpenti, tacchini e persino tori, fino ai chihuahua di casa, l’attore racconta come queste creature speciali lo abbiano sempre aiutato a ritrovare la strada nei momenti di difficoltà
andrea roncato animali
Andrea Roncato

Se ogni bambino potesse crescere circondato dagli animali, il mondo sarebbe certamente un luogo più ricco di empatia, amore e bellezza autentica. Andrea Roncato lo afferma con convinzione e ricorda la fortuna di aver trascorso la sua infanzia in campagna tra nonni e zii, a diretto contatto con la natura. “Da piccolino, nel periodo estivo, quando arrivavano le vacanze, i miei genitori mi portavano nel podere di famiglia. I miei parenti più stretti erano contadini e sin da subito mi sono abituato ad accarezzare vitellini, osservare le mucche e a giocare con conigli e galline. Li ringrazio molto per questi bei momenti impressi ormai tra i miei ricordi ed è anche grazie a loro, se oggi sono fermamente convinto che vivere a contatto con un cane (ma non solo), aiuti i più piccoli a imparare ad avere rispetto per tutti gli esseri viventi, uomini compresi”.

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La carezza che non ho dato: Andrea Roncato, il rimpianto per Kumi e il primo incontro con un cane

“Il primo cagnolino che ho conosciuto e amato nella mia vita, apparteneva a mio zio e si chiamava Iop. Era un meticcio e faceva la guardia in campagna. Lo ricordo come un affettuoso compagno di giochi e come colui che mi ha insegnato ad amare gli animali. Ho sempre avuto un enorme legame con qualunque specie vivente, tranne un periodo: allora ero agli inizi della mia carriera, ero troppo preso dal successo, avevo una trasmissione dietro l’altra e, per un po’, ho dimenticato il loro vero valore”. Un rimpianto che non lo abbandona nemmeno oggi, soprattutto perché legato a un ricordo spiacevole che è servito, però, ad aprirgli gli occhi e ad avvicinarlo definitivamente al mondo animale.

“In quel periodo presi una decisione: allevare un Akita Inu, più che altro per il suo aspetto da orsacchiotto. Era bellissimo; del resto, gli esemplari di questa razza sono a livello estetico tra i più affascinanti del mondo canino. Lo presi come in tanti fanno con un cucciolo: perché era carino, perché mi aiutava negli approcci con le ragazze e lo trattavo come un accessorio da sfoggiare. Un brutto giorno, però, mi chiamò il vicino che se ne prendeva cura quando io ero via e mi disse che il mio piccolo Kumi, questo il suo nome, era morto. Da quel momento, ho iniziato a pensare a quante volte mi aveva chiesto di giocare e io non ne avevo mai voglia, perché ero stanco e finivo per trattarlo con indifferenza. Ci rimasi malissimo, ricordando tutte le carezze che gli erano mancate e che non gli avevo mai dato e giurai a me stesso che non mi sarei mai più comportato in questo modo”.

Per lui, Roncato ha scritto una poesia che conserva ancora e che racconta di come spesso ci appaiono nella mente gli occhi di persone che non ci sono più, di vecchi amici perduti, di vecchi amori o di chi se ne è andato, senza che avessimo il tempo di farci perdonare qualcosa.

“Tra questi occhi ci sono anche quelli di un cane che se ne è andato senza che avessimo il tempo di farci perdonare qualcosa. Comprato come un gioco e usato come un gioco. Chiedono quella carezza che non gli ho mai dato e cercando ancora quel padrone che non c’è mai stato”.

Quell’evento traumatico ha portato, però, un messaggio di speranza nella sua vita: quella dei ricordi di infanzia quando amava gli animali con tutto il cuore e sapeva rispettarli. “In passato ho adottato un pastore belga che si chiamava Elsa, ma anche un lupo vero che avevo trovato in un bosco in Abruzzo. Abbiamo vissuto insieme per 12 anni. Dormiva accanto a me nel letto. E poi anche un cocker che si chiamava Kevin e due cavalli, un maschio morto a 22 anni e una femmina che ne aveva 29. Attualmente c’è Aurelio, un tacchino carico di energia”.

4 adorabili cagnolini e una casa ricca d’amore

Oggi Andrea Roncato vive con 4 chihuahua, Love, Idol Sissi e Bella. “Mi sono stati regalati e sono due maschi e due femmine. In realtà, nella dependance vive mia suocera con un altro cane che, alla fine, sta sempre con noi”. Nella grande casa che condivide con la moglie, Nicole Moscariello, ci sono anche due gatti, mentre in giardino se ne possono trovare altri sei che vanno e tornano, sono giornalmente accuditi e possono contare su comode cuccette per l’inverno. “Nicole ama moltissimo gli animali e anche in maniera migliore della mia. Sono molto fortunato in questo. Oggi ha anche una associazione di cui è presidente (M.A.S.E.S, movimento anti sperimentazione esseri senzienti) ed è molto sensibile al tema. Cerca costantemente, con l’ausilio di altri volontari, di far rispettare le leggi contro la vivisezione e il maltrattamento e questo impegno è qualcosa che ci lega molto”.

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Nicole Moscariello

Andrea Roncato: “I cani non mi hanno mai abbandonato quando avevo bisogno di sostegno”

I cani lo hanno sempre aiutato e non ne fa mistero: “In qualsiasi momento della mia vita. Quando volevo cambiare, quando volevo migliorarmi o mi sentivo solo. Allora li prendevo, li mettevo sul divano insieme a me e con loro riuscivo a riprendermi e a modificare ciò che non andava bene in quel momento”. Del resto, loro sentono sempre come ciò che provano i loro amici umani: “Io credo che siano un po’ telepatici, sanno sempre ciò che c’è dentro di noi e questo vale per tutte le specie. L’animale è l’essere vivente che ti sente di più. Il carattere dei cani, in generale, è un po’ quello del padrone e un po’ il loro. Per vivere bene insieme, l’importante è far loro sentire l’amore e con uno sguardo ci si impara a capire al volo”.

Un toro che è diventato un amico da salvare

“Io amo tutti gli animali e nel mio lavoro ho avuto anche dei serpenti, compresi dei boa, addosso. Il segreto è sapere come comportarsi e ragionare con il loro modo di vedere le cose. Ti devi rivolgere a ogni animale col suo modo di vedere le cose. Capirli e sforzarsi dipende dal rispetto che hai per le creature che popolano questo mondo. La gente dice sempre di amare Dio. Noi amiamo un Dio che non vediamo e poi molte volte roviniamo il mare, sporchiamo tutto, spacchiamo le piante, senza renderci conto che tutto questo è proprio quel Dio che diciamo di rispettare”.

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Andrea Roncato con i suoi amatissimi cagnolini

Andrea Roncato non ha mai smesso di essere attento al benessere di tutti anche sul set, persino con “attori” non convenzionali. Nel 1997, ad esempio, durante le riprese di Cascina Vianello, una miniserie televisiva che puntava sul mistero e sulla simpatia dei protagonisti, fu ingaggiato per una puntata persino un toro. Un esemplare da corrida, che aveva un’aria severa, sbuffava e sfregava le zampe per terra facendo paura. Ci ha messo un po’ ad abituarsi alla presenza del cast, Roncato compreso, ma alla fine la convivenza era diventata più serena. “Quando la puntata è terminata, è arrivato un camion per caricarlo e portarlo al macello. A quel punto, ho chiesto se potevo acquistarlo e a quale prezzo e mi hanno detto che costava un milione e mezzo (esattamente il mio compenso settimanale di allora). Non ci ho pensato due volte e l’ho preso con me, portandolo poi a un mio amico di Pavia che possiede una grande azienda e alleva esemplari di grossa taglia. Non so se mi abbia mai ringraziato in cuor suo o se ha capito che lo avevo salvato, ma mi ha fatto piacere sapere che gli avevo allungato la vita e lo avevo reso libero per altri dieci anni”.

La lezione di vita e d’amore quotidiana dei cani e di tutti gli animali

In questo suo lungo racconto, in primo piano c’è sempre l’amore: “i miei cagnolini e tutti gli animali, ci insegnano ogni giorno la potenza di questo sentimento. Se impari da loro farai tutto bene e saprai amare alla perfezione. I cani, poi, ti guardano con un sentimento così sincero che non riuscirai a trovarlo da nessuna parte. Ringrazio i miei genitori per avermi avvicinato sin da subito a loro, perché nella vita mi hanno sempre insegnato a migliorarmi. Il cane è quello che è più abituato a stare con l’uomo, ma tutti gli animali anche feroci se li tieni vicini sin da piccoli possono crescere bene accanto a te”. Un messaggio importante che dovrebbero imparare tutti, perché il rispetto e l’affetto possono davvero cambiare il mondo: “La cattiveria aumenta, ci sono guerre assurde con bambini che muoiono, quindi l’attenzione per gli animali finisce per apparire riduttiva, ma in realtà non lo è. Noi andiamo (e ciò mi fa molta paura) verso un mondo dove il male sta prendendo piede e questo succede anche sui social, ad esempio con gli hater che aggrediscono da dietro lo schermo un volto noto. Ma questo è solo un esempio. Dobbiamo imparare a rispettarci e, se gli animali riusciranno a resistere e sopportarci, potranno essere gli unici a riportarci verso una forma d’amore che è quello che ormai abbiamo dimenticato”.

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Immagine di Francesca Spanò

Francesca Spanò

Giornalista, Blogger, Autrice Televisiva e Travel Writer. Ha iniziato collaborando con il giornale L'Ora, la Sicilia, il Giornale di Sicilia, occupandosi di cronaca, spettacolo e turismo per poi approdare a Sky, dove si è dedicata principalmente all'ideazione, scrittura e realizzazione di documentari di viaggio, lavorando come programmista. Nel mondo del web è arrivata nel 2009, diventando blog manager di goolliver.com, linkviaggi.com, mondoviaggiblog.com, viaggifantastici.com. Collabora con il Messaggero Viaggi e Confidenze ma ha scritto anche per Elle, Starbene, Vanity Fair, AD, Expedia, Travelglobe, Dove e Neos Air-Alpitour. Ha vinto due premi giornalistici nel settore travel nel 2017 e nel 2019 per articoli pubblicati sulle pagine web de Il Messaggero ed Elle. Nel 2018 ha moderato un evento a tema viaggio per la Lonely Planet all'interno dell'UlisseFest di Rimini e nel 2019 è stata tra le autrici del testo di White Star/National Geographic dal titolo "Connect with nature".
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