Cani di detenuti: l’appello di Michela Vittoria Brambilla: “Rendeteli adottabili”. Un dramma silenzioso si consuma nei canili comunali italiani: la detenzione a tempo indefinito di cani i cui proprietari devono assentarsi per lunghi periodi. Questi animali, separati dal loro proprietario forse perché ricoverato, sfrattato o anche detenuto, restano bloccati in uno status di attesa, impossibilitati a essere adottati a causa di iter burocratici lunghi e piuttosto complessi. Il risultato è la condanna, per questi poveri animali, a invecchiare e morire nelle gabbie del canile, con anche l’aggravio dei costi di mantenimento per l’intera collettività.
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Cani di detenuti: la richiesta di semplificazione
La difficile situazione ha portato a una ferma presa di posizione da parte della presidente della Lega italiana per la Difesa degli animali e dell’ambiente (Leidaa), l’ex ministro per il turismo Michela Vittoria Brambilla. La Brambilla, nota per il suo strenuo impegno in difesa degli animali, ha rivolto un accorato appello ai Comuni italiani – a partire da quello di Roma – per sollecitare una più che auspicabile semplificazione amministrativa. L’obiettivo è quello di accelerare le pratiche necessarie a dichiarare liberi questi cani così poco fortunati e permettere così la loro adozione. L’appello mira a bilanciare il diritto di proprietà con la priorità del benessere animale, ponendo fine a un vero e proprio “oblio amministrativo” che nega a migliaia di animali la possibilità di essere accolti in una nuova famiglia che si prenda cura di loro e che eviti loro la triste prospettiva del canile a vita. È necessario un quadro normativo che stabilisca termini perentori e più brevi per liberare questi cani, evitando così una più che probabile detenzione senza fine. “Invito il comune di Roma e anche tutti gli altri comuni italiani a semplificare l’iter per rendere di nuovo queste povere creature adottabili”, è l’appello di Michela Vittoria Brambilla.