Cane smarrito in volo? Vale quanto un qualsiasi altro bagaglio. La sorprendente sentenza che fa discutere. Una recente decisione della Corte di Giustizia dell’Unione Europea (CGUE) ha fatto chiarezza sul trattamento legale degli animali domestici smarriti durante un viaggio aereo, stabilendo un precedente che coinvolge direttamente i proprietari di cani e gatti che scelgono di far viaggiare i loro animali in stiva, e che sta già facendo discutere. Il tribunale di Lussemburgo ha stabilito che, ai fini del risarcimento, la perdita di un animale domestico deve essere equiparata legalmente allo smarrimento di un bagaglio registrato. La sentenza è stata emessa a favore della compagnia aerea spagnola Iberia, nell’ambito di una controversia nata in seguito alla scomparsa di un cane su un volo intercontinentale.
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Il caso e la fuga prima del decollo
La vicenda risale all’ottobre 2019, durante un volo in partenza da Buenos Aires e diretto a Barcellona. Una passeggera si è imbarcata con la madre e il suo cane, che, date le dimensioni, doveva viaggiare all’interno di un trasportino posizionato nella stiva. Tuttavia, prima che l’aereo decollasse, l’animale è riuscito a fuggire dal trasportino ed è svanito. Non è mai arrivato a Barcellona, lasciando la proprietaria priva del suo animale.
La proprietaria ha immediatamente richiesto un risarcimento a Iberia, includendo nella domanda anche il danno morale subito per la grave perdita affettiva. La compagnia aerea ha riconosciuto la propria responsabilità per lo smarrimento, ma ha sostenuto che il risarcimento dovesse essere circoscritto ai limiti imposti dalla Convenzione di Montreal, la normativa internazionale che regola il trasporto aereo e la responsabilità vettoriale.
Cane smarrito in volo? È legalmente un bagaglio. La sentenza che fa discutere
Di fronte al dilemma se la Convenzione di Montreal fosse applicabile al trasporto di animali domestici, escludendoli o includendoli nel concetto di bagaglio, un tribunale spagnolo ha sottoposto la questione alla Corte di Giustizia Europea. La CGUE ha quindi emesso una sentenza che definisce il quadro giuridico. Il tribunale ha stabilito che gli animali domestici rientrano nel concetto di bagaglio quando si trovano sotto la custodia e la responsabilità della compagnia aerea durante il volo.
Implicazioni e limite di risarcimento
La sentenza della Corte di Giustizia UE fissa un importante precedente giurisprudenziale a livello europeo. Tale decisione implica che il risarcimento per lo smarrimento di un animale domestico in stiva non può superare il tetto massimo stabilito dalla Convenzione di Montreal per i bagagli registrati.
Questo limite di responsabilità si applica sia ai danni materiali, cioè al mero valore economico dell’animale, sia al danno non materiale (il danno morale o affettivo) richiesto dai proprietari. L’unica via per superare tale soglia è che il passeggero abbia precedentemente effettuato una dichiarazione speciale di valore dell’animale al momento della spedizione. In assenza di tale dichiarazione, l’animale è legalmente equiparato a un collo o a una valigia, limitando significativamente la somma ottenibile. Il verdetto fornisce quindi certezza normativa alle compagnie aeree, ma definisce un trattamento che molti proprietari ritengono inadeguato al valore affettivo dell’animale. La sentenza sta già facendo discutere molto.