Cane di Mannara: carattere, storia, esigenze e peculiarità del Mastino Siciliano. La storia di questo cane, detto anche Mastino Siciliano, ha radici profondissime, risalenti all’Età del Bronzo. È considerato, insieme al Cirneco dell’Etna, una delle razze italiane più antiche. Il suo nome più evocativo, Cane di Mannara, deriva dal termine siciliano mànnara, che indicava il recinto in pietra dove si ricoverava il bestiame durante la notte. Per secoli, la sua funzione è stata quella di guardiano e difensore di greggi e proprietà, un compito che ha plasmato il suo carattere e la sua struttura fisica.
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Le prime citazioni di un cane molossoide imponente in Sicilia si trovano negli scritti di Ninfodoro di Siracusa (IV-III secolo a.C.), riprese poi da Claudio Eliano. Quest’ultimo, nel suo De Natura Animalium, descriveva cani eccezionali per grandezza presenti nel tempio di Adrano, il cui comportamento era protettivo e vigile: «Fanno però espiare il giusto castigo a coloro che, nell’ubriachezza commettono empietà: Difatti li assalgono e lacerano la loro veste… Ma sbranano in maniera crudelissima coloro che provano a rubare». Tali descrizioni evidenziano già all’epoca l’attitudine alla guardia intransigente della razza.
La decadenza del Mannara inizia nel 1935, con la scomparsa ufficiale del lupo dalla Sicilia, e prosegue con l’arrivo di razze da pastore estere più in voga. La sua conservazione è stata affidata per decenni unicamente alla passione di pastori e allevatori siciliani che ne hanno preservato la tipicità funzionale.
Cane di Mannara: le date chiave del riconoscimento
- 2 Ottobre 2014: L’ENCI delibera l’attivazione del Registro Supplementare Aperto (R.S.A.) per la razza.
- 14 Marzo 2023: Viene iscritto nel Registro Supplementare Riconosciuti (R.S.R.).
- 11 Maggio 2023: Viene iscritto nel Registro delle Eredità Immateriali della Sicilia, riconoscendolo ufficialmente come patrimonio culturale dell’identità siciliana.
Cane di Mannara: l’aspetto rustico e la struttura imponente del Mastino Siciliano
Il Mastino Siciliano è un cane di grande taglia e dall’aspetto rustico, costruito per la resistenza e il lavoro.
Le sue caratteristiche fisiche includono:
- Taglia e Peso. I maschi devono misurare almeno 65 cm al garrese, le femmine 59 cm. Il peso è ragguardevole, oscilla infatti tra i 35 e i 60 kg. La struttura è mesomorfa, solida e muscolosa.
- Testa e Muso. La testa è massiccia e ben sviluppata, con assi cranio-facciali paralleli. Il muso è allungato e proporzionato.
- Mantello. La razza si distingue per il mantello semilungo e ruvido, con onde naturali o leggere ricciolature, che le conferisce una notevole resistenza agli sbalzi termici tipici della Sicilia. I colori ammessi sono vari e includono nero, fulvo, grigio, fegato e tigrato.
- Particolarità. Sono quasi sempre presenti gli speroni semplici o doppi agli arti posteriori, una caratteristica spesso ricercata nei cani da lavoro.
Carattere: deciso, leale e guardiano silenzioso
Il Mannara è innanzitutto un cane da lavoro, e il suo carattere riflette questa origine. È un cane deciso ma, nel contesto familiare, si dimostra sorprendentemente equilibrato e docile. La sua attitudine alla protezione è fortissima, ma si manifesta spesso come una vigilanza silenziosa e attenta, piuttosto che con un’aggressività gratuita.
Il legame con il proprio nucleo familiare e animale è profondo. Un segno distintivo della razza è la sua indole tranquilla nei confronti degli animali ad esso affidati (gregge o altri membri della famiglia). Tuttavia, la diffidenza verso gli estranei è elevata, richiedendo sempre un approccio cauto in presenza di ospiti.
Per gestirne l’intelligenza e la determinazione, è fondamentale un percorso educativo coerente. L’addestramento non deve snaturare la sua forte personalità e la sua indipendenza, ma canalizzare le sue doti di guardiano. Non è un cane da padrone alle prime armi, ma richiede una guida ferma e consapevole.
Esigenze e bisogni: non ama la sedentarietà
Il Cane di Mannara è perfettamente adattato alla vita nelle campagne siciliane, ma è poco adatto a una vita sedentaria o in appartamento senza accesso regolare a spazi ampi.
- Ambiente ideale: Una casa con un ampio giardino o, ancora meglio, un’azienda agricola o una proprietà estesa dove possa svolgere la sua naturale funzione di guardia.
- Esercizio: Necessita di almeno 1-2 ore di esercizio fisico giornaliero e, soprattutto, di stimoli mentali che coinvolgano la sua intelligenza e il suo istinto di lavoro.
- Nutrizione: Essendo un cane di grande taglia con un’aspettativa di vita di circa 10-12 anni, è essenziale una dieta equilibrata e specifica per prevenire l’eccesso di peso e i problemi articolari (due pasti principali al giorno sono la norma).
Le possibili criticità sanitarie
Sebbene sia una razza selezionata nei secoli per la rusticità e la resistenza, non è immune da alcune problematiche tipiche dei molossoidi e dei cani mediterranei:
- Displasia dell’anca e del gomito. Condizioni articolari comuni nei cani di taglia grande. La prevenzione è legata al controllo del peso e a un’alimentazione corretta fin dall’età di cucciolo.
- Problemi dermatologici. Il suo mantello denso richiede spazzolature regolari (almeno 1-2 volte a settimana) per prevenire l’accumulo di peli morti e le irritazioni cutanee.
- Leishmaniosi. Essendo originario di aree a rischio nel Mediterraneo, la prevenzione contro questo parassita è assolutamente cruciale.
Il recupero e la valorizzazione del Cane di Mannara rappresentano un passo importante per la cinofilia italiana, che ha preservato agli amanti dei cani un compagno di eccezionale lealtà e forza, a patto che siano pienamente consapevoli delle sue esigenze di cane da lavoro e di guardiano.