Vivere con un cane rallenta l’invecchiamento? I dati di un recente studio condotto nel Regno Unito forniscono risposte interessanti. Possedere un cane, o comunque un animale domestico, può farci invecchiare più lentamente, proteggendo dal declino mentale che prelude alla demenza negli anziani soli. Parrebbero dimostrarlo i dati di uno studio condotto di recente nel Regno Unito su un campione di 7.945 persone provenienti dall’English Longitudinal Study of Aging (ELSA).
La solitudine e la demenza senile sono problemi in crescita: si prevede infatti che nei prossimi trent’anni il numero delle persone affette da demenza senile potrà addirittura triplicare, passando dai circa 57 milioni del 2019 a ben 157 milioni nel 2050, con una crescita pari a 10 milioni di nuovi casi all’anno. In Italia, secondo i dati provenienti dall’Istituto Superiore della Sanità, la demenza di Alzheimer -per riferirci a una delle forme di demenza senile più diffuse- colpisce attualmente circa il 5% delle persone con più di 60 anni e in Italia si stimano circa 500.000 ammalati. Anche la solitudine aumenta i rischi di demenza negli anziani. Gli animali domestici possono dunque dare struttura alle giornate delle persone sole e non autosufficienti, mantenendole più attive.
L’analisi dei dati forniti dall’English Longitudinal Study of Aging mostra che vivere con un cane rallenta l’invecchiamento. Chi infatti vive con animali subisce, secondo lo studio condotto da Yanzhi Li, ricercatore di sanità pubblica presso l’Università Sun Yat-sen in Cina, insieme ad altri suo colleghi colleghi, un declino più lento in aree come memoria, fluidità verbale e capacità cognitive. Vivere con un animale domestico sembra dunque alleviare la solitudine e rallentare l’inevitabile processo di invecchiamento.
Anche un studio giapponese del 2023 ha indagato la relazione tra il vivere con un cane e il rallentamento della demenza senile. Leggi in proposito l’articolo Demenza senile: vivere con un cane può prevenirla? I dati di uno studio giapponese.