Gli inglesi abbandonano cani e gatti?. Cani e gatti lasciati per strada, gabbie abbandonate nei parchi, animali malnutriti. In Gran Bretagna, il caro vita sta avendo effetti devastanti anche sui pet. I numeri parlano chiaro: il Regno Unito sta attraversando una vera emergenza legata agli abbandoni. A pagarne il prezzo sono soprattutto gli animali, costretti a lasciare famiglie che non riescono più a prendersene cura.
Gli inglese abbandonano cani e gatti? Boom di abbandoni nei rifugi britannici
Come si legge in un comunicato ANSA, secondo i dati della RSPCA, Royal Society for the Prevention of Cruelty to Animals, ovvero la Società Reale per la Prevenzione della Crudeltà sugli Animali, nel solo primo trimestre del 2025 si sono registrati oltre 5.700 casi di abbandono, con un aumento del 32% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Nel 2024, il numero complessivo di segnalazioni ha superato le 22.500 unità, con una crescita costante dal periodo post-pandemico. La pandemia e l’inflazione sembrano dunque aver lasciato ferite profonde. Dopo il lockdown, moltissime famiglie hanno visto peggiorare drasticamente la propria condizione economica. Con i prezzi in aumento e un’inflazione che ha toccato l’11,1% nel 2022, molte persone si sono trovate davanti a scelte impossibili.
“Scegliere tra mangiare e nutrire il proprio cane”
“Vengono da noi perché sentono di non avere altra scelta che abbandonare i loro animali”, ha raccontato Elvira Meucci-Lyons, direttrice del rifugio Mayhew di Londra. “Dietro ogni animale che accogliamo, c’è una storia umana”. Tra i casi più toccanti, quello di Brownie, un barboncino toy di appena un anno, e Astro, un giovane pocket bully. I loro proprietari hanno perso la casa e, con essa, la possibilità di offrire loro un futuro.
Gli inglesi abbandonano cani e gatti? Sempre più animali in condizioni critiche
Oltre all’abbandono, preoccupa l’aumento di animali in cattiva salute. Molti arrivano nei rifugi visibilmente denutriti o con patologie non curate. I costi delle cure veterinarie sono spesso proibitivi per le famiglie in difficoltà. Un esempio è Felix, un gatto di nove anni portato al rifugio perché i suoi proprietari non potevano permettersi l’intervento odontoiatrico necessario.
Rifugi al limite, ma attivi sul territorio
Al Mayhew Center, solo nei primi mesi del 2025, sono stati accolti più di 130 animali. Il personale cerca di fare il possibile: distribuisce alimenti gratuiti, organizza campagne di prevenzione e garantisce trattamenti veterinari di base senza costi per chi non può permetterseli. Sue Barrett, receptionist del rifugio da 25 anni, ha dichiarato: “Non avevamo mai visto così tanti abbandoni come negli ultimi tempi”.
Una crisi che tocca anche il cuore
Il legame affettivo tra persone e animali è fortissimo, ma la povertà riesce a spezzarlo. “In tempi difficili, i proprietari hanno bisogno del loro adorabile animale domestico più che mai”, ha detto Meucci-Lyons. Ma oggi in Gran Bretagna sono in molti a dover scegliere tra il piatto in tavola e la ciotola del proprio cane.
L’aumento vertiginoso degli abbandoni di animali domestici in Gran Bretagna racchiude una realtà che dovrebbe far riflettere anche il pubblico italiano: la crisi economica può colpire duramente anche chi ama gli animali. E senza un sostegno concreto, nessuna nazione può dirsi immune da un simile declino.